Una cena dedicata a Picasso quella organizzata poche sere fa da Fiorenzo Mascagna, artista e studioso d’arte, nella sede della sua associazione “Itinerart-cultura”, al centro storico di Viterbo. La vita e le opere del grande genio spagnolo raccontate tra una pizza e una birra, con l’idea di ritrovarsi, conoscersi e incontrare l’arte.
“Picasso, artista di tante arti” così lo presenta Mascagna. Si inizia dalla nascita; 1881, mentre sullo schermo, infondo alla sala, scorrono le immagini della casa natìa, spazio anche a qualche piccola curiosità come la prima parola pronunciata dal piccolo Picasso:“Pis” diminutivo di “lapis”, matita. “E’ emblematico che tanti stili convivessero nello stesso individuo”, afferma Mascagna.
Dall’adolescenza all’epoca parigina, dal periodo blu, con la rappresentazione dell’ inattività, della chiusura, emarginazione e dramma, a quello “rosa”, guizzante di attività e concretezza. Il rapporto con Cézanne, il protocubista da cui trarrà futura ispirazione. E ancora, Picasso surrealista e neoclassico per cambiare di nuovo rotta con “Guernica” dipinto ispirato al drammatico attacco subito dall’ononima città basca e realizzato in soli due mesi.
Intermezzi di monologhi, hanno accompagnato l’excursus di Mascagna, sul palco si dà voce all’interpretazione di François Gilot, unica donna sopravvissuta a Picasso ( le altre numerose amanti hanno fatto tutte una tragica fine) e dalla quale ha avuto due figli. “Fu la più grande passione della mia vita. Non ho mai più vissuto né amato così intensamente. La nostra relazione è scritta dentro di me con lettere di fuoco”.
L’artista Fiorenzo Mascagna continuerà nel suo Spazio Attivo Itinerart-cultura di via Sant’Egidio 11 a proporre altri piacevoli appuntamenti: “Sto organizzando un evento su cucina medioevale e cromatismo delle pietanze”, ci confida. In questo luogo incastonato nel centro storico cittadino sono perennemente esposti i suoi lavori: quadri e sculture dove pietra e legno predominano accanto a verniciati diamantati e materiali sintetici. Un progetto in cui Mascagna crede con tutto se stesso- “Questo deve essere un punto di incontro, un luogo dove fare cultura e incontrarsi”.