Palermo si riscopre meta di leader internazionali. In città c’è molta curiosità ed attesa per la visita di Xi Jinping, il quale dopo aver siglato l’accordo sulla via della Seta a Roma il 22 marzo, il giorno seguente ha in programma una visita nel capoluogo siciliano. Dopo aver ospitato Papa Francesco lo scorso 15 settembre ed il vertice internazionale sulla Libia a novembre, la città viene dunque anche toccata dal leader della più importante potenza asiatica.
Nel capoluogo siciliano si parlerà di un’altra opera strategica, quella cioè del porto palermitano: nei giorni scorsi, indiscrezioni parlano di un investimento cinese di cinque miliardi di euro. Cifre che, in un’isola dall’economia in affanno, il solo nominarle creano veri capogiri a molti siciliani.
Artefice di questa straordinaria operazione economica il civitavecchiese nonché presidente dell’AdSP di Palermo Pasqualino Monti.
Proprio questa mattina, gran parte delle opere saranno illustrate in una conferenza stampa alla presenza del sottosegretario ai porti Edoardo Rixi.
Il progetto è ambizioso: fare di Palermo il primo porto hub in Europa, con 16 milioni di container movimentati all’anno due in più di Rotterdam e un’occupazione tra diretto e indotto quantificata in 435 mila persone.
Un’operazione da 5 miliardi di euro, da condurre in project financing, che farebbe del porto di Palermo uno snodo nevralgico per il traffico delle merci tra l’Asia e la sponda sud del Mediterraneo.
Adesso si guarda con molta attenzione alla visita a Palermo del presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, che sarà in città il 23 marzo con al seguito una folta delegazione di manager e uomini d’affari interessati proprio al business dei porti in Italia, tra i punti del capitolo Cina sul quale è impegnato il governo Conte.
Per il responsabile Eurispes dipartimento Mezzogiorno, Saverio Romano, “il progetto del porto hub per la sua portata e per la sua lungimiranza rappresenta uno strumento importantissimo di sviluppo del territorio”.
“Senza infrastrutture e investimenti il Sud del Paese non ha chance per il futuro”.
Il progetto prevede la realizzazione di una piattaforma sul mare di 200 ettari collegata all’entroterra con una superficie di ulteriori 100 ettari per consentire alle grandi navi merci da 400 metri di movimentare un volume di circa 16 milioni di container all’anno a fronte dei 10mila attuali.
Per gli armatori sarebbe un risparmio di svariati milioni di euro in quanto ridurrebbero i tempi di permanenza in mare delle navi rispetto alle rotte attuali. Tanti gli interventi di riqualificazione dell’area portuale previsti nel progetto: ristoranti, spazi per il tempo libero, campi sportivi, distributori di carburante.