L’intervento del M5S sulle tariffe della TARI per uso non domestico alle stelle: “commercianti stremati, rimodulare immediatamente i coefficienti secondo il principio del ‘chi inquina paga’ come già fatto in altri comuni. Con un sindaco ‘passacarte’ illustreremo le nostre proposte all’onorevole Barbara Saltamartini, commissario della Lega di Terni”
Dal gruppo consiliare M5S Terni
Terni da tempo applica le tariffe TARI riferite alle utenze non domestiche più alte dell’Umbria. Soprattutto se sei un piccolo imprenditore, un negoziante o un artigiano.
E non è certo colpa solo dell’evasione il salasso per chi si trova a gestire ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie e pub che si vedranno applicare tariffe pari a 27,55 €/mq al cospetto dei circa 16 euro/mq di Perugia. Ancora peggio per la categoria degli ortofrutta, pescherie, negozi di fiori e piante, pizza al taglio, a cui verrà applicata la tariffa di 35,84 €/mq, più del doppio di quanto applicato per la stessa categoria sempre a Perugia.
L’assurdo è che nonostante l’aumento della tariffazione già tra le più alte in Umbria, a Terni banche e istituti di credito insieme a discoteche e night club pagano tra le tariffe più basse della regione (rispettivamente 4,31 a 6,26 €) . Situazione assurda, che il M5s denuncia da anni e dovuta al fatto che nessuno si è preso la briga di rimodulare i coefficienti secondo più equi principi.
Tasse che colpiscono i più deboli, le piccole realtà locali tipiche del centro cittadino e dei mercati e spesso spingono definitivamente verso la chiusura artigiani, commercianti e ristoratori già colpiti dalla crisi a favore della grande distribuzione che reinveste gli utili della minore tassazione, quando va bene, fuori dal nostro comune, se non all’estero.
Quindi da una parte si spendono soldi per la promozione ed il marketing territoriale mentre dall’altra si uccidono le piccole attività con tariffe inverosimilmente alte e si sottraggono importanti investimenti al territorio.
Di fronte ad un fallimento così colossale, il governo dei ‘passacarte‘ (cit. Finocchio) butta la colpa su AURI, di cui il sindaco Latini dimentica di essere membro del consiglio direttivo, che non avrebbe ancora redatto un regolamento per quanto riguarda la tariffazione puntuale dei rifiuti.
Nel frattempo non c’è traccia di incentivi per chi vende prodotti sfusi e si impegna per una riduzione del rifiuto alla fonte, in barba a tutti gli impegni sbandierati in campagna elettorale.
A fronte di un evidente disastro che sta mettendo sul lastrico le attività economiche cittadine e a fronte dei niet dei ‘passacarte’ eletti in Comune e in pieno spirito propositivo ci rendiamo disponibili per un vertice con l’on. Saltamartini per illustrare quali siano le misure da intraprendere per attenuare la disastrosa gestione della tariffazione dei rifiuti e dare un minimo di respiro alle nostre imprese.