Il bando di concorso per accedere al Corso di laurea in Conservazione e restauro dei beni culturali (abilitante alla professione di restauratore dei beni culturali) sta per essere pubblicato.
Nel mese di luglio si svolgeranno gli incontri di preparazione alle prove di ammissione ogni martedì e giovedì dalle ore 16 presso i Laboratori di Restauro dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo.
Il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e restauro dei beni culturali LMR/02 abilita alla professione di Restauratore di beni culturali e si struttura in un percorso distribuito tra insegnamenti teorico metodologici ed attività tecnico – didattiche di diagnostica, conservazione e restauro, svolte in laboratorio e in cantiere ed esercitate prevalentemente su contesti e manufatti originali. L’accesso al corso è a numero programmato e prevede la verifica dell’idoneità dei candidati mediante specifiche prove, mentre l’iter si conclude con un esame finale. Il percorso formativo mira a fornire basi storiche, scientifiche e tecniche, una corretta impostazione metodologica, un elevato livello di capacità di riconoscimento, critica e diagnostica, una solida preparazione pratica, nonché attitudini di intervento e di gestione. I laureati dovranno muoversi in un orizzonte che richiede senso di responsabilità, nell’impegno ad acquisire una coscienza culturale, forme comunicative adeguate ed una tensione costante verso l’aggiornamento. Il percorso è quindi strutturato nell’obbiettivo di costruire l’inclinazione alla ricerca e alla sperimentazione, assumendo una precisa prospettiva deontologica di rispetto e cura dell’ambiente e dei beni culturali, in vista della loro trasmissione al futuro.
Sbocchi professionali
Il restauratori svolgeranno la funzione di Restauratore di beni culturali con autonomia decisionale strettamente afferente alle proprie competenze tecniche, effettuando azioni dirette ed indirette mirate alla conoscenza e tendenti a limitare i processi di degrado dei beni culturali, assicurandone la trasmissione al futuro.
Essi svolgeranno la libera professione o lavoreranno presso le istituzioni del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (soprintendenze, musei, biblioteche…), le strutture private operanti nella diagnostica, nella conservazione e nel restauro, le Università ed gli Enti di ricerca pubblici e privati.