Intanto monta la protesta e la necessità di proporre un referendum per lasciare Roma ed essere annessi alla provincia di Viterbo
CIVITAVECCHIA – La crisi dei rifiuti di Roma rimbalza tra la sede del Ministero dell’Ambiente e i gabbiani che volano sulla discarica di Fosso del Crepacuore.
La Regione e il ministro Sergio Costa, hanno fatto sapere che servono subito i centri di stoccaggio dove tenere gli scarti per due o tre anni, da Roma Capitale ora c’è qualche apertura. Nelle prossime ore Zingaretti, a quanto si apprende, firmerà un’ordinanza con una serie di prescrizioni alla Raggi.
La sindaca di Roma ha fatto un’unica mossa e naturalmente sbagliata. Visto che la discarica di Colleferro è chiusa (provvisoriamente a causa di un incidente mortale sul lavoro, ma definitivamente dal primo gennaio), ha firmato un’ordinanza per obbligare Civitavecchia a prendere i rifiuti di Roma.
Regione e Ministero hanno spiegato che quella non può essere una soluzione. La Raggi ha fatto alzare gli scudi al sindaco leghista, aprendo autostrade a Salvini che oggi sarà a Civitavecchia, mettendo in imbarazzo il Movimento 5 Stelle locale che ieri ha detto apertamente ciò che i compagni del movimento romano considerano peccato mortale solo pensare: bene la differenziata, ma Roma deve realizzare una discarica di servizio nel suo territorio.
Ecco, fermiamoci proprio nella zona industriale della cittadina portuale.
Il sindaco leghista, Ernesto Tedesco, avvocato, qualche vita fa assessore in quota An oggi salviniano, ha detto ai vigili di andare a svolgere controlli meticolosi ai camion dell’Ama, a verificare documenti e cavilli.
Civitavecchia, città che ha conosciuto la guerra non ha certo paura della Raggi e dei suoi accoliti. Oggi, per dire no all’invasione arriva anche il numero uno della Lega, Matteo Salvini, a cui non sembra vero in un colpo solo mettere nel mirino la Raggi e Zingaretti.
“La Raggi vuole invadere Civitavecchia con l’immondizia che sommerge Roma, per incapacità sua e di Zingaretti”.
Il sindaco Tedesco, intanto, da avvocato, sta preparando una battaglia fatta di atti, a partire dal ricorso al Tar o da una possibile contro-ordinanza.
Sul primo, per chiedere l’annullamento dell’editto della Raggi, è al lavoro l’Avvocatura, sulla seconda aspetta una relazione della Asl che potrebbe dargli una leva, visto che la discarica di Fosso del Crepacuore è organizzata per ricevere normalmente 250 tonnellate di rifiuti giornalieri (quasi tutti romani), mentre ora ne arriveranno il quadruplo, che significa, tra l’altro, riempire la discarica in pochi mesi, invece dei due anni previsti.
Il sindaco Tedesco dichiara: “Almeno una telefonata la Raggi poteva farmela, per rispetto istituzionale. L’ordinanza della sindaca parla di 15 giorni, ma ciò che è provvisorio rischia di diventare definitivo”.
La Raggi non ha telefonato neppure al Movimento 5 Stelle di Civitavecchia, che fino a giugno governava in Comune ed ora è all’opposizione. L’ex vicesindaca, oggi consigliere comunale grillina, Daniela Lucernoni, non fa sconti: “Ci sono responsabilità della Regione, ma la sindaca Raggi non può pensare di risolvere i problemi mandando i rifiuti di Roma qui a Civitavecchia. La Raggi deve portare la differenziata al 65 per cento e realizzare la discarica di servizio all’interno dei confini di Roma”.
Anche il Pd e Fdi attaccano la scelta di Civitavecchia, mentre il sindaco Tedesco ricorda che nel suo programma elettorale c’era proprio l’uscita del suo Comune dalla Città metropolitana (l’ex provincia). Il sindaco leghista è secessionista in questo caso e cerca una soluzione non semplice per dire addio a Roma: dal vecchio progetto della provincia dell’Etruria all’adesione a quella di Viterbo.