Viterbo – Sequestro patrimoniale di 3 milioni di euro a carico del 40 enne Riccardo Radicchi di Monterosi. L’uomo, pluripregiudicato, era controllato da tempo per reati legati allo spaccio di stupefacenti. Lui, nullatenente per lo Stato, inizia ad accumulare ricchezza, non solo una super villa a Monterosi e diverse macchine di lusso, ma anche la nuova società: “Sara srl”, inizialmente nel settore della ristorazione divenuta poi immobiliare creditizia e di preziosi, con un movimento di 600 mila euro annui di volume d’ affari .
“Un tenore di vita troppo elevato, che non è certo passato inosservato – afferma il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Andrea Pecorari.- L’ uomo era in collegamento con consorterie criminali come i calabresi Vadalà, i locali Casamonica e con i Fasciani di Ostia, essendo, lo zio della moglie, uomo di fiducia del clan. Un’ attività malavitosa che si è protratta per dieci anni“.
“Un’operazione molto importante per la nostra provincia– afferma il questore Massimo Macera con una punta d’orgoglio – non tipica, ma una particolare e precisa attività di analisi su rapporti e documenti. Resa possibile grazie alla collaborazione tra la divisione Anticrimine della Polizia di Stato e Guardia di Finanza. Siamo andati a minare i gangli vitali di questa realtà, rendendoli inoperabili. E’ la prima volta che a Viterbo viene applicata una misura patrimoniale, il maxisequestro di oggi, è un segnale importante di legalità”.
“In un conto corrente aperto a febbraio del 2018 e chiuso ad agosto dello stesso anno sono entrati 2 milioni e 300mila euro circa divisi in 40 bonifici di persone convinte di investire dei soldi ed altri 18 bonifici per l’acquisto di Rolex. Circa 600mila euro, poi, sono stati trovati da questo conto a quello personale di Radicchi” conclude il maggiore Rosario Masdea che ha coordinato le indagini.
Gli inquirenti hanno richiesta per Riccardo Radicchi la sorveglianza speciale, misura a cui era già stato sottoposto in precedenza.