Le bizzarre acrobazie del capogruppo della Lega alla Pisana, Tripodi, sembrano la riedizione del racconto di Robert Louis Stevenson
ROMA – Se lo scrittore scozzese Stevenson fosse ancora tra noi prenderebbe spunto dal comportamento del Capogruppo della Lega alla regione Lazio, Angelo Orlando Tripodi, per scrivere la seconda serie del racconto su dottor Jekyll e il signor Hyde.
Nella giornata di giovedì 16 aprile, Tripodi ha convocato una riunione di Gruppo alla Pisana per lavorare alle proposte sulla crisi sanitaria ed economica. Prima della riunione, però, insieme agli altri consiglieri leghisti, ha issato un enorme striscione recante la scritta “Zingaretti vieni a lavorare. Riapriamo il consiglio regionale”.
Venti giorni fa, però, come ampiamente raccontato da EtruriaNews, il Capogruppo leghista ha permesso alla maggioranza di centrosinistra di apportare una modifica al Regolamento d’Aula per consentire di svolgere le Assemblee in videoconferenza, quando invece si sarebbero potute svolgere, come successo nei dibattiti alla Camera e al Senato, nella sede istituzionalmente preposta.
L’organo che ha approvato questo prolungamento dello Smart Working per i consiglieri del Lazio è la Giunta per il Regolamento, composta da una decina di consiglieri regionali. Per la Lega ne fa parte proprio Angelo Orlando. Il quale, se l’unico voto contrario è stato quello di Fratelli d’Italia, non ha votato contro la chiusura dell’assemblea regionale. In contrasto, quindi, con il suo “Capitano” Matteo Salvini stasera davvero straordinario a Quarta Repubblica su Rete 4.
Nei giorni successivi, poi, il Capogruppo è stato ampiamente smentito dagli altri consiglieri della Lega, in particolar modo da Daniele Giannini e Laura Corrotti.
L’imprevedibilità tanto cara a Robert Louis Stevenson mostrata da Tripodi nel decidere se aprire o tenere chiusa l’Aula della Pisana, è già stata oggetto di attenzione da parte dei media. In molti, infatti, ricordano il famoso emendamento nella Legge di Stabilità 2019 a favore dell’associazione della scientologista Maria Elena Martini.
Come riportato sul sito Fanpage, è proprio lui a confermare di aver sottoscritto e fatto approvare l’emendamento “per l’istituzione della giornata della “Gioventù per i diritti umani”, per cui “è disposta l’autorizzazione di spesa pari ad euro 25.000,00 per gli anni 2019, 2020 e 2021“.
Poco dopo, però, il Capogruppo leghista ha ammesso di non sapere che ci fosse Scientology di mezzo, e quindi di non aver fatto nessuna verifica al riguardo sulla Martini e la sua associazione: “Si vede che sono stati bravi a convincermi” – così ha dichiarato, rendendo la toppa peggio del buco. Praticamente, Tripodi ha smentito se stesso.
Paradossale, la votazione avvenuta in Consiglio regionale il 6 febbraio 2020. Si discuteva una mozione presentata dal consigliere Capriccioli (+Europa) su presunti abusi nel carcere di Viterbo e Angelo Tripodi sottoscrive l’atto e vota favorevolmente. Qualcuno gli fa notare che la mozione era in aperto contrasto con la linea dettata da Matteo Salvini, da sempre favorevole alle posizioni degli agenti della polizia penitenziaria. A questo punto entra in scena Orlando Tripodi che ha cercato di ritirare il voto, con grande sorpresa dei presenti. Il consigliere ha dichiarato in seduta di non aver letto la mozione ma di averla solo votata, motivo per cui voleva ritirare il voto. Una richiesta che ha fatto saltare dalla sedia il Presidente del Consiglio Regione Mauro Bruschini, che ha dovuto spiegare che i voti non possono essere ritirati.
Angelo Orlando Tripodi è famoso per essere un appassionato di sport e salutista e stare troppo a casa spesso lo manda in carenza di ossigeno. Non se ne abbia il capogruppo della Lega e cerchi di trovare le motivazioni giuste per dare la spallata a Nicola Zingaretti mai traballante come in queste ore.