Oggi scadeva l’ultimatum per la fornitura da 35milioni di euro alla Eco. Tech. Srl che ovviamente non ha consegnato. Tulumello si sottrae all’audizione chiesta dal Comitato Regionale di Controllo Contabile sui Bilanci. Intanto spuntano anche delle vecchie candidature che legano, in qualche modo, i personaggi di questa triste vicenda. Intanto la Balossi ci manda la diffida (clicca)
ROMA – Ci siamo. Oggi scadeva il termine ultimo di consegna delle mascherine ordinate alla Eco. Tech. srl, la società che ha ottenuto una commessa da 35milioni di euro e ne ha già incassati 11milioni e 300mila.
Domani, quindi, i responsabili della Regione Lazio, potrebbero decidere di escutere la garanzia assicurativa fidejussoria messa a garanzia sulla novazione fatta all’azienda di luminotecnica. Sempre che ci sia, sempre che sia vera o che la società che l’ha emessa sia ben conosciuta.
Al momento sarebbero arrivate tra le 800mila e il milione di mascherine chirurgiche (non della 3M ma del negozio cinese della porta accanto).
All’appello ne mancano oltre 7milioni. Tutte rigorosamente contrassegnate dalla stampigliatura in nero bold 3M. Cosa accadrà è difficile immaginarlo.
Anche l’altra società di vendita all’ingrosso di profumi e cosmetici, la Worldwide Luxury Corner sembra essere in difficoltà per colpa degli spedizionieri, dice lei. Quest’ultima impresa non ha presentato i bilanci degli ultimi tre anni. Risulta inattiva e sembrerebbe non aver mai emesso alcun tipo di fattura, neanche per una maschera di bellezza nel recente passato.
(date uno sguardo alle pagine 4 e 5)
WORLDWIDE
I lettori ci hanno anche segnalato un passato politico della titolare fiorentina della WorldWide, Patrizia Colbertaldo. Infatti si candidò alle elezioni per il XIII Municipio di Roma nella lista Civica per Rutelli con Paolo Orneli presidente. Orneli diventò successivamente responsabile della segreteria dell’allora assessore regionale allo Sviluppo Economico Guido Fabiani e dopo qualche tempo nominato alla guida di Lazio Innova fino alla chiamata in giunta da Nicola Zingaretti.
Oggi Paolo Orneli è assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Ricerca, Start-Up e Innovazione.
Sono passati tanti anni da allora e forse Orneli neanche si ricorderà più di questa signora. Per sicurezza ce ne siamo voluti sincerare chiamandolo telefonicamente: “Mai sentita nominare. Non so’ proprio chi sia e il nome non mi dice assolutamente niente“; meglio così.
Nel pomeriggio era convocato il Comitato Regionale di Controllo Contabile sui Bilanci da parte del presidente Righini. Poco prima delle 16, ora della riunione, i fuggiaschi della maggioranza mandavano questo comunicato: “Il laboratorio delle polemiche aperto h24 dei Fratelli d’Italia convoca in modo illegittimo il Corecoco ovvero il Comitato controllo contabile del Consiglio regionale per una mega fake come quella delle mascherine”. E aggiungono: “Rifiutano di discutere, come proposto, delle misure economiche e dei provvedimenti per le dotazioni Dpi nella commissione Bilancio già convocata per lunedì 20. Noi siamo per la totale trasparenza su tutte le scelte e sugli atti”.
Dopo il divieto del jogging quelli della maggioranza si cimentano nella Caporetto delle mascherine. Già. Troppi soldi dati in modo superficiali a imprese pressoché inesistenti. Soldi pubblici. Tanti, tantissimi da far pensare anche male. Il direttore del Dipartimento della Protezione Civile, Carmelo Tulumello, andrebbe cacciato subito per impreparazione e incapacità manifesta.
Nella Commissione gli esponenti dell’opposizione hanno potuto contare solo sull’appoggio di Barillari del M5S. Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia) ha portato alla luce questo scandalo senza precedenti ed è stata supportata in questo anche da un’altra donna Laura Corrotti (Lega).
Sappiamo per certo che non finirà qui. Già perché in queste ore, oltre alla grande fuga è iniziato uno “sputtanamento” sottobanco che lascia presagire che questa vicenda, finalmente, non sarà più trattata da noi ma dai grandi giornali, dai politici nazionali e dalla magistratura che, purtroppo, questa volta non potrà far finta di nulla. A Zingaretti sono state abbonate le brutte cose fatte quando era presidente della Provincia di Roma. Quei legami poco chiari con il Ras delle cooperative Salvatore Buzzi ecc. ecc. Insomma, questa volta l’ha combinata davvero troppo grossa, soprattutto quando ha cercato di bollare per fake news cose documentalmente rintracciabili e oggettivamente riscontrabili. Vergognarsi domani e chiedere scusa non servirà.
Intanto questa la diffida giunta in redazione da parte degli avvocati di Paolo Antonio Balossi (clicca)
Diffida