GROSSETO – Alessandro è un padre di famiglia di Grosseto che si è visto comminare dalla polizia stradale una multa di 533 euro per violazione delle disposizioni anti coronavirus. Tuttavia la sua storia è così particolare che la contravvenzione non solo è stata ritirata, ma sono arrivate anche le scuse da parte della polizia. A raccontarla è Romatoday.
Tutto inizia in un posto di blocco disposto dalla polizia lungo la via Aurelia, strada che Alessandro stava percorrendo a bordo della propria auto insieme alla propria famiglia. Al controllo, la pattuglia contesta il viaggio: lontani da casa e troppi in auto. Ma non era certo un viaggio di piacere. La figlia di Alessandro ha ricevuto da poco un trapianto di midollo osseo e la stava accompagnando per una visita di controllo prevista all’ospedale Santa Chiara di Pisa.
“La bimba vuole la mamma quando entra nel reparto di ospedale – spiega in un video su Fb – e la madre non se la sentiva di guidare perché è neopatentata. Siamo tutti negativi al Coronavirus, viviamo insieme e tutti siamo stati sottoposti a tampone proprio per la patologia di mia figlia. Ecco perché eravamo tutti insieme. Ho spiegato questo alle forze di polizia che mi hanno fermato ma non c’è stato nulla da fare, hanno multato lo stesso”. Alessandro spiega di essere in cassaintegrazione e di aver riscosso 590 euro, quasi quanto la multa.
Poi oggi la bella notizia, con la sanzione annullata dopo la pubblicazione della sua denuncia sui giornali. “Ritengo di aver sbagliato a dire che lo stato italiano fa schifo, non lo penso, ero arrabbiato – spiega oggi – c’è stato solo un errore di valutazione degli agenti che ci hanno fermato sono uomini e donne, come tutti possono sbagliare”.