Bracciano – Un gruppo di cittadini fuori dai giochi di partito sono riusciti a organizzarsi, autogestirsi, autofinanziarsi e hanno avuto la meglio sul partito più potente che ha spadroneggiato a Bracciano per 20 anni, lasciando sul lastrico 20.000 abitanti, dopo essere stati fermati dalla macchina della Giustizia. Hanno creduto in un ex consigliere comunale che da anni combatteva da solo il malaffare, mettendo in guardia e, alla fine, scoperchiando con le sue denunce, tante, troppe scelte arbitrarie, di un’amministrazione arrivata al capolinea che ha trascinato nel baratro i suoi concittadini.
Patto per Bracciano e Noi per Tondinelli, sono due liste civiche di 32 persone selezionate per capacità, competenza, senso civico, livello culturale, onestà e integrità morale. Provengono da diverse estrazioni sociali, non hanno conflitti d’interesse e tanto meno carichi pendenti con la giustizia. Cittadini liberi di avere le proprie idee politiche in un contesto che glielo permette.
Questa gente, senza simboli di partito o movimenti, alla sua prima esperienza elettorale è riuscita a guadagnarsi la credibilità di 4.823 cittadini, il 62,35% dell’elettorato che domenica scorsa ha voluto come sindaco il loro candidato Armando Tondinelli, militare, non iscritto a nessun partito, nonostante la campagna elettorale degli avversari e della stampa compiacente lo bollasse con schieramenti politici inesistenti e altri colpi bassi.
Una vera lista civica ha sbaragliato una potente “macchina da guerra” che vantava sostegni pubblici e privati a vasto raggio.
Si tratta di un cambiamento epocale per una cittadina della provincia di Roma, la cui storia è ancora condizionata da un sistema feudale che l’ha dominata per secoli. La dimostrazione di una presa di coscienza e di un senso civico rimasto soffocato e nascosto dalla paura e dall’omertà, per compiacere il
potere in carica, o per evitare di dover subire quelle stesse conseguenze ritorsive destinate a chi si era opposto a farsi defraudare dei propri diritti.
La vittoria di questo nuovo sindaco è la vittoria della stessa Bracciano. Le macerie sulle quali provare a ricostruire sono tante, come la situazione disperata delle casse comunali e l’imminente rischio fallimento della partecipata Bracciano Ambiente. Ma questo
sarà compito del sindaco, sempre che l’impegno dei cittadini continui anche dopo il voto. Il cambiamento andrà conquistato giorno per giorno, assicurando ad ognuno il proprio ruolo nell’ambito delle proprie responsabilità. La Casa comunale è la casa dei cittadini, il bene comune è il bene che ci appartiene e non possiamo più permetterci di delegarli disinteressandocene.
Fiorenza Rossetto
http://elezioni.interno.it/comunali/scrutini/20160605/G120700130.htm