Saracinesca giù anche per lo storico Caffè Rosati di Piazza del Popolo, bottega storica d’Italia aperta dal 1922: sono scoraggiati dipendenti e il direttore del locale Mario Sereno.
“I clienti non ci sono, in questa situazione per noi è inutile anche mettere altri tavoli fuori come pure ci sarebbe consentito, erano 50 ne abbiamo lasciati 22, per scelta non facciamo il delivery, non è nella nostra tradizione”, dice Sereno, da 34 anni al lavoro in questo caffè che è un salotto a cielo aperto affacciato su una delle più belle piazze del mondo, sullo sfondo del Pincio.
“Già da ieri mattina non abbiamo praticamente avuto clienti, e poi la sera in televisione non ce la faccio più a sentire tutti questi politici che promettono l’arrivo di miliardi, 50, 100, sembra che dobbiamo avere chissà cosa invece non arriva niente”, sottolinea il signor Sereno. “Il prossimo anno festeggiamo i cento anni di attività, speriamo di poter fare una bella festa e di esserci tutti, ora invece con la morte nel cuore tiriamo giù le saracinesche”, conclude il direttore di Rosati.
Un Caffè dove sono passati tutti. Politici, attori, imprenditori, calciatori. Nell’attico sopra al locale abitava un “certo” Fellini.
Per qualche anno è stato di proprietà di Giuseppe Ciarrapico e dove era solito incontrare personaggi di fama mondiale.
L’avvocatucolo Giuseppe Conte è riuscito anche in questo straordinario e, nel contempo, vergognoso risultato.