La Commissione Trasporti (dopo aver ascoltato l’imbarazzante audizione dell’ex membro del comitato di gestione) dice no alla nomina alla presidenza dell’Autorità portuale. Oggi alla Camera l’altra votazione dove la bocciatura potrebbe essere definitiva
ROMA – Gli esperti conoscitori di Transatlantico dicono che è una cosa (quasi) mai vista. La bocciatura del nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Adriatico centrale Matteo Africano avvenuta ieri pomeriggio in Commissione Lavori Pubblici in Senato è materia per entomologi applicati ai regolamenti parlamentari.
Nove voti contro, sei a favore (5 graniti più il Fdl Ruspandini). Cinque astenuti (tra cui i 4 della
Lega) sono i numeri del rovescio in cui incappa il giovane ingegnere di Roma e, soprattutto. i governatori che avevano concordato con il ministro delle Infrastrutture Giovannini la nomina di Africano, Acquaroli e Marsilio.
Se la Lega si è astenuta anche Forza Italia-Udc (4 membri, tre presenti) ha tirato i remi in barca alla grandissima.
Sullo sfondo c’è anche M5S che ha portato Africano, per il tramite della sindaca di Roma Raggi, in comitato di gestione a Civitavecchia. Ora, con pieno rispetto del grillini, il colpo secco è per Fratelli d’Italia che a questo punto attende con ansia il voto di questa mattina in Commissione Trasporti alla Camera.
Certo un ramo del Parlamento che sconfessa la scelta di un ministro tecnico (considerato vicino al Pd, ma pur sempre tecnico) ha un valore pesantemente simbolico in un passaggio generalmente considerato scontato.
Le parole del governatore Acquaroli (inspiegabilmente filo grillino) ieri sera ha postato un messaggio sibillino su Facebook. Ora rischia di rimanere con II cerino in mano.
L’inspiegabile comportamento del presidente della Regione Marche potrebbe trovare soluzione stamane ma un altro sgambetto potrebbe essere pronto.
Infatti è cosa nota la scarsa preparazione in ambito portuale dell’ingegnere Africano ma le raccomandazioni, pur essendo fortissime, sembrano essersi sgretolate perché forse, proprio Fratelli d’Italia, potrebbe aver trovato l’alternativa a Civitavecchia in quel di Molo Vespucci. Non un nome ma addirittura due.