Andrea è un ragazzo down di Viterbo che sabato sera ha varcato per la prima volta le porte di un locale da ballo. Da solo si è fatto spazio tra la pista, dove ha trovato abbracci ed entusiasmo
TERNI – “È andata. Come mai avrei pensato. Andrea si è fatto strada tra i ragazzi.
Ho lasciato che si esprimesse senza dire che ero la madre, ho osservato e seguito ogni suo movimento da lontano”.
Inizia così il pensiero di Simona, mamma di Andrea, trentenne ragazzo down, conosciutissimo a Viterbo, che insieme a lei ha voluto provare l’ emozione di andare “finalmente” in discoteca.
Andrea è un giovane che si è sempre dato da fare: ha lavorato come barista e cameriere, sa cucinare, ama la fotografia e lo sport che pratica da una vita: nuoto, motocross, sci, break dance, non c’è disciplina che non lo abbia affascinato.
Simpatico, arguto e soprattutto sempre con il sorriso impresso sul viso, fino a qualche anno fa sfrecciava per le vie della città con la sua bicicletta professionale per andare al lavoro o a fare teatro in qualche associazione.
Lui, che sa di essere diversamente abile, crede molto in sé stesso senza dare peso a quel cromosoma in più.
A Viterbo, come detto, lo conoscono e amano tutti per l’ affetto che trasmette e la serietà che mette in ogni lavoro che intraprende, anche ora che sta lavorando in una trattoria del centro, è il primo ad arrivare, a controllare che ogni cosa sia al posto giusto e ad organizzare i tavoli in maniera impeccabile.
Giunti nella discoteca l’Opificio di Terni, la preoccupazione di Simona si fa crescente, ma non quella di Andrea, che subito si fa largo tra i suoi coetanei per condividere il suo “primo” ballo.
Giovani che hanno accettato la sfida, come mostra il video, che sono andati oltre musica e movimenti, ma che hanno fatto sentire Andrea un amico, quello di sempre, con cui si fa bisboccia il sabato sera.
“Sono andato lì in mezzo alla pista e mentre ballavo mi hanno abbracciato, sono stati proprio gajardi!“. Ci racconta lui entusiasta.
A notare la scena anche il proprietario del locale, che ha voluto brindare con il gruppo di giovani che ha accolto ed emozionato Andrea.
“Lo hanno incluso divertendosi e facendolo sentire parte del gruppo. – dichiara la madre – Ringraziandoli durante il brindisi, mi sono presentata e le loro parole sono state: “Per noi è stato un onore conoscere Andrea e lei, signora, è una madre fortunata“.
E Andrea, come è stata la sua prima volta in discoteca?
“Io dopo un paio d’ore volevo tornare a casa, lui voleva aspettare la chiusura. «A ma’ io a casa non ci vengo». Abbiamo optato per una via di mezzo“.
Nuove generazioni che non sono solo bullismo e body shaming, ma integrazione e accoglienza, e per i quali l’accettazione del prossimo in tutte le sue peculiarità non passa da un disegno di legge, ma dal sentimento umano dell’ amore.
Osservare lui girare all’interno del locale e la reazione dei giovani nell’ incontrarlo, fa bene al cuore. Vederlo intraprendente e immediatamente coinvolto da coetanei che lo vedevano per la prima volta è stato straordinario.