Piazza del Plebiscito ha accolto la chiusura della campagna elettorale della candidata civica
VITERBO – Oltre cinquecento persone hanno sfidato il freddo in piazza del Plebiscito per sostenere Chiara Frontini nel penultimo ultimo giorno di campagna elettorale prima del voto di domenica 12 giugno. Chiara entra sulle note della musica classica eseguita dal quartetto d’archi presente sul grande palco. E’ per la prima volta, dopo anni di incontri e dibattiti, visibilmente emozionata, gli occhi sono a tratti lucidi, come se questa sera oltre a metodo, progettazione, e obiettivi, avesse tirato fuori (finalmente) il cuore.
“Quattro anni fa, quando mi sono candidata alla guida della città per la prima volta, ho inseguito un sogno, perché nessun partito ci ha sostenuto, in questi quattro anni abbiamo fatto esperienza e creato una squadra solida e coesa, e non sono stati anni di lustrini, cotillon e caramelle, abbiamo sofferto e lottato, abbiamo subito attacchi su tutti i fronti, da chi non ha il coraggio di metterci la faccia e da chi mostra sondaggi più o meno veritieri. Ma siamo rimasti con la schiena dritta, perché noi non siamo avvelenatori di pozzi ma l’antidoto al livore”. E’ un fiume in piena Frontini nel suo ultimo appuntamento con la città, fino a quando a salire sul palco è un uomo con il volto coperto da una maschera bianca e una valigia da cui spuntano banconote di euro in pezzi grossi. “Lo vedete? sapete chi è?” chiede Chiara ad un pubblico esterrefatto “bene vi dico io chi è. E il politico romano venuto a portare soldi. Tutti in questa campagna elettorale hanno fior di politici venuti a fare promesse e anche noi abbiamo portato il nostro”. Il riferimento è alla tanto sponsorizzata filiera istituzionale, l’unica che possa che garantire mescita di denaro per la città. “Cosa hanno da temere da questo movimento civico? Perché facciamo così paura? Temono questa piazza piena. Piena di speranza e orgoglio, piena di persone che hanno deciso di non abbassare la testa. Mentre gli altri candidati decidevano con quali partiti stare noi avevamo già scritto il programma. Non ci siamo mai fermati e abbiamo fatto capire che un vento diverso può spiegare in città, quel vento che non si ferma con le mani“.
E stasera in piazza il vento c’ è veramente.
.b.f.