Viterbo – La città si è liberata di Barelli “il santone”

Sponsorizzato da una certa stampa, ha affossato il partito di Calenda e la “Buona Destra” di Filippo Rossi che…

VITERBO – E’ ancora presto per commentare a fondo i risultati elettorali. Primo perché i dati sono ancora ufficiosi. Secondo perché c’è da capire come andrà a finire lo scontro tra le gentil donzelle Frontini/Troncarelli.

Nel frattempo però qualcosa si può raccontare. La prima cosa evidente è che la città di Viterbo non ha voluto e cacciato (come le cane, ndr dialettale) dallo scenario politico tutto quello ritenuto “indigesto”.

Il dato più evidente è la morte politica definitiva di un personaggio assai particolare. Giacomo Barelli. Questo dinamico ragazzo dai mille tic dovuti allo stress è stato cancellato dalla politica viterbese. Finalmente, aggiungiamo noi. Sopravvalutato da qualche giornalista che non perdeva occasione per dargli spazio su un “blogghetto” oggi, improvvisamente, è diventato muto. Sparito. Nascosto. Umiliato. Depresso.

Presentava libri. Parlava con personaggi nazionali in piazza quando il suo amico della “Buona Destra” Filippo Rossi organizzava Caffeina rifilando sóle a destra e manca. Sapeva di tutto. Dall’esercito alla Talete, dalla Mafia alla fiera di Santa Rosa. Insomma sapeva davvero tutto di tutto.

Di lui si leggeva:

Carlo Calenda ha dichiarato: “Votate Giacomo Barelli”. 

Filippo Rossi: “Il centrodestra non esiste più, Frontini è come Le Pen… e noi appoggiamo Barelli”.

Giacomo Barelli è il segretario provinciale di Azione.

Giacomo Barelli: “Apea, dal sindaco soltanto parole da bullo…”

Giacomo Barelli entra in Azione…

Giacomo Barelli: “Quella di Arena è la peggiore amministrazione dal dopoguerra…”

A leggere i suoi interventi sembrava di essere difronte ad un vero leader di condominio di una quadrifamiliare. Se ne sono accorti i viterbesi che si sono ben guardati dal votarlo. Così come non hanno votato la sua lista. Insieme al leader del Movimento 5 Stelle Erbetti dovevano essere il valore aggiunto della candidata Alessandra Troncarelli. Non lo sono stati e non lo saranno più. Una figuraccia colossale. Epica e grottesca. Una manciata di voti che li costringerà, tra le grida di giubilo dei viterbesi, a tornare per sempre al loro lavoro.

BUON LAVORO…