Tanta tensione, pochi Vip, paura per la pioggia ma tradizione rispettata. La Macchina è arrivata a casa della Santa tra gioia, sorrisi, lacrime e fratellanza
VITERBO – Quello del 3 settembre 2022 sarà ricordato per anni come uno dei trasporti più sentiti e travagliati della centenaria storia della Città dei Papi e della Santa bambina, Rosa.
I forti temporali hanno spaventato i turisti ma non i fedeli viterbesi. Durante il trasporto, non piove mai. Così è stato.
Pomeriggio di tensione a causa delle forti restrizioni per la sicurezza imposte dal nuovo Prefetto di Viterbo, Antonio Cananà, che è arrivato addirittura a far piazzare dei new jersey nei pressi di Porta Romana neanche fosse un ceck-point di Kabul.
La forza dei facchini e la mediazione delle istituzioni ha permesse che tutto filasse liscio anche se con oltre un’ora di ritardo.
Il lungo corteo dei facchini, pur transitando con questo enorme ritardo sulla tabella di marcia, è stato accolto come sempre, tra applausi e grida di incitamento.
A piazza del Comune, ad aspettarli, le autorità civili e militari. Le donne l’hanno fatta da padrone. Maria Elena Boschi, Marietta Tidei, Alessandra Troncarelli, Giulia De Santis, Marianna Madia, Valentina Grippo e poi via via tutti gli altri. Volti noti e meno noti della politica.
File incatenate sottobraccio si sono avviate verso San Sisto. La Macchina era lì, pronta. La sindaca visibilmente emozionata ha fatto il passaggio delle consegne al capo facchino Sandro Rossi che ha saputo motivare e condurre quella meravigliosa creatura di Raffaele Ascenzi lungo le tradizionali vie del centro.
Alla luce di quanto visto ieri via Marconi dovrà essere percorsa solo per straordinari eventi. E’ fuori contesto. Non fa parte della tradizione viterbese.
Alla fine il traguardo. La salita di corsa. Il “sollevate e fermi al cielo” in memoria dei facchini che hanno lasciato la vita terrena. Poi la festa. Grazie Viterbo. Grazie Sodalizio. Grazie a tutti quelli che hanno contribuito affinché questo trasporto, dopo tre anni di fermo, tra alti e bassi, fosse compiuto per la gioia dei fedeli e anche dei soli curiosi.
Un grazie alla banda che ha intonato per ore l’inno di Santa Rosa divenuta colonna sonora della marcia dei facchini. Gli sbandieratori, il corteo storico ed infine loro, suore e preti.
Tutto si è compiuto.
Un ringraziamento speciale al consigliere comunale Ugo Poggi.