ROMA – “Questa mattina ho partecipato ad un evento organizzato davanti alla Farnesina dalle famiglie che, in Italia, ospitano i bambini bielorussi in condizioni di disagio psichico, fisico ed economico. Un canale umanitario che si è aperto nel 1992 a seguito del disastro di Chernobyl e che, in questi 30 anni, ha permesso l’accoglienza di oltre 750mila minori”.
“L’impossibilità di dialogo tra il nostro Governo e quello bielorusso blocca l’arrivo in Italia di oltre 3500 bambini e la manifestazione di oggi nasce proprio dalla necessità di chiedere al Ministero degli Esteri di trovare ogni possibile soluzione al problema. Nonostante la mancata interazione, si chiede di porre al centro dell’attenzione il benessere superiore dei fanciulli come stabilito sia dall’art.4 della convenzione Onu sui diritti dell’infanzia che obbliga le Istituzioni degli stati firmatari ad adottare tutte le misure necessarie alla realizzazione dei diritti dei minori, che dalla strategia UE 2020/2024 in cui è scritto chiaro che tutti i minori dovrebbero godere degli stessi diritti e non essere discriminati”.
“Non si comprende come la politica riesca a trovare momenti di dialogo con Minsk per affrontare tematiche economiche o sociali come quelle dei migranti, mentre in questo caso, in presenza di minori, famiglie e rapporti umani, ci troviamo davanti alla chiusura totale dell’ascolto e dell’analisi, soprattutto per quelle situazioni dove il legame affettivo già esiste in virtù di precedenti periodi di accoglienza in famiglia e può essere rafforzato dalla procedura di adozione”.
“Sono certa – conclude – che esista la possibilità di intraprendere azioni che non siano un mero riconoscimento politico, ma solo la giusta e doverosa soluzione tecnica nell’interesse dei bambini e del ricongiungimento del nucleo familiare, anche per evitare l’eventuale condanna dell’Italia per violazione della convenzione sui diritti del fanciullo, qualora si procedesse in tale direzione”. Lo dichiara Francesca De Vito, consigliera di Fratelli d’Italia in Regione Lazio.