Le immagini a circuito chiuso dell’azienda hanno filmato due uomini che, con del liquido infiammabile, hanno appiccato il fuoco ad una vettura
CIVITAVECCHIA – Quello che è accaduto ai titolari dell’autosalone Mussoni di Civitavecchia ha davvero dell’incredibile. Era la notte a cavallo tra l’8 e il 9 agosto scorso quando è scattato l’allarme incendio.
Una macchina di grossa cilindrata in vendita era stata avvolta velocemente dalle fiamme.
Grazie all’immediato intervento dei Vigili del Fuoco si è evitato che i danni fossero molto più ingenti. Non era la prima volta che si incendiavano le macchine in questo autosalone molto conosciuto e tra i più grandi della zona. Già nel 2020 si era verificato un incendio molto strano che aveva distrutto diverse vetture nuove.
I titolari dell’azienda, hanno visionato le immagini a circuito chiuso delle telecamere ed hanno scoperto una cosa incredibile. Una utilitaria si è fermata lungo il ciglio della strada. Sono scesi due uomini dal volto travisato. Avevano un recipiente in mano. Una specie di conca per i panni piena di liquido infiammabile.
L’hanno gettata dalla rete sulla vettura, hanno acceso il fuoco e con il ritorno di fiamma per poco non facevano la stessa fine della macchina. Poi, di corsa, si sono dati alla fuga.
Mussoni la mattina del 9 agosto ha sporto denuncia contro ignoti e depositato le immagini della videosorveglianza alla polizia del locale commissariato che ha condotto le indagini.
Il 12 agosto, quindi a soli tre giorni dal fatto, il sostituto procuratore Alessandro Gentile ha fatto richiesta di archiviazione. Al di là di come sono state fatte non fatte le indagini appare una cosa assai anomala questa estrema rapidità nel chiudere il fascicolo.
Tre giorni senza aver visionato altre video camere di sorveglianza lungo quel tratto di Aurelia. Ascoltati testimoni o interrogata la persona con la quale la mattina dell’8 agosto qualcuno dell’autosalone aveva avuto una brutta discussione. Il fatto che non sia stato possibile risalire al numero di targa e che il volto dei due attentatori non sia stato riconosciuto non può essere sufficiente a chiudere così rapidamente un’indagine. Incendio all’autosalone Mussoni è quindi, per il momento, un cold case (caso irrisolto).