Dati di Goletta Verde: sei punti nel Lazio con le foci “malate croniche”. Nel resto d’Italia bene Sardegna e Puglia, male Campania e Calabria
ROMA – Non sono rassicuranti i dati che emergono dal consueto monitoraggio estivo di Goletta Verde. L’imbarcazione di Legambiente per due mesi ha percorso tutta la costa italiana. Nel Lazio sono sei i punti dove il mare è da troppi anni inquinato, il 12% del totale nazionale, tutte foci: la foce del Fosso Grande di Ardea, del Tevere a Roma, del Marta a Tarquina, del Rio Torto a Pomezia, del Chiarone a Montalto di Castro e del Loricina in mezzo alle spiagge di Nettuno. Sono i punti “malati cronici”, cioè dove i prelievi sono risultati inquinati almeno 5 volte dal 2010 a oggi.
“Il mare del Lazio è inquinato dalle foci, e quindi dalla mancata depurazione – spiega Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, in occasione della chiusura di Goletta Verde 2016, la campagna nazionale di Legambiente – un litorale fatto di splendide porzioni di costa è messo a dura prova dagli scarichi civili provenienti dai reflui dei comuni costieri e dell’entroterra. Serve un’azione determinata che veda coinvolti tutti gli stakeholders della blu economy e quanti hanno a cuore la qualità ambientale”.
Scarichi non depurati Ogni 54 km di costa italiana c’è un punto inquinato da microbi, provenienti da scarichi fognari non depurati. Quasi tutti questi punti (88%) sono in corrispondenza di foci di fiumi, fossi, canali o scarichi lungo la costa. Più della metà sono vicini a spiagge frequentate da bagnanti. Legambiente ha prelevato campioni di acqua in 265 punti, uno ogni 28 km di costa, e li ha sottoposti ad analisi microbiologica, alla ricerca di enterococchi intestinali o escherichia coli. I punti di prelievo sono stati selezionati grazie al lavoro dei circoli di Legambiente e alle segnalazioni dei cittadini. Si distinguono positivamente la Sardegna e la Puglia, con poche criticità. In alto Adriatico la situazione migliore si registra in Veneto.
Regioni critiche Le situazioni più critiche si trovano nelle Marche e in Abruzzo, regioni penalizzate anche dall’elevato numero di corsi d’acqua che sfociano in mare, e in Calabria, interessata nelle ultime settimane da diverse proteste da parte delle comunità locali per “mare sporco” e da interventi delle forze dell’ordine per irregolarità nella depurazione. La regione con più punti inquinati è la Campania(20), seguita da Calabria (18), Sicilia (17), Lazio (16) e Liguria (16).
Nessun miglioramento “Rispetto agli anni precedenti la situazione dell’inquinamento è confermata – ha commentato il responsabile scientifico di Legambiente, Giorgio Zampetti -. Non abbiamo riscontrato miglioramenti o peggioramenti significativi, il che per noi è un dato negativo. Sui problemi cronici, i punti dove da 5 anni si riscontra un forte inquinamento, non è cambiato nulla”.