Il comitato Noi non ce la beviamo, nato circa 5 anni fa con lo scopo di affrontare la spinosa questione dell’arsenico presente nell’acqua erogata nel viterbese, e composto da rappresentanti di diversi gruppi e partiti politici, si è occupato successivamente anche della questione della privatizzazione dell’acqua.
A Viterbo, come si sa, il servizio idrico è gestito dalla società Talete, una Società per Azioni che, seppur composta da soci pubblici, opera a tutti gli effetti come una Società commerciale di diritto privato.
Negli ultimi tempi, tuttavia, sembrerebbe che la più nota e più grande Acea si sia offerta di acquistare quote della società di gestione viterbese; anche per “rimediare” alla non trasparenza di bilancio di quest’ultima.
A partire da luglio 2015 il Comitato Non ce la beviamo ha proposto un referendum sulla gestione pubblica del servizio idrico; referendum che, ricordiamolo, era già stato proposto a livello nazionale nel 2011 e nel quale gli italiani si erano nettamente espressi contro la privatizzazione dell’acqua.
Ad ottobre 2015 il Comitato aveva raccolto e consegnato in Comune quasi 3400 firme.
Il Consiglio Comunale, tuttavia, ha atteso il 28 febbraio 2016, termine ultimo per l’indizione del referendum, per discutere se approvarlo o meno. Causandone, di fatto, l’affossamento.
A nulla sono valse le rimostranze della consigliera Chiara Frontini, durante un Consiglio Comunale straordinario in data 7 aprile 2016.
Il 15 e il 19 dicembre 2016 si è svolta la riunione dei sindaci della provincia di Viterbo, durante la quale molti amministratori dei comuni della provincia, si sono schierati a favore della linea del comitato, rigettando la proposta del sindaco Michelini di permettere l’entrata di privati nella gestione del servizio idrico; basandosi anche sulla notizia che, 82 comuni della provincia di Frosinone, compreso il capoluogo, hanno deliberato la risoluzione del contratto con Acea, per disservizi e alti costi.
Durante il presidio del 19 dicembre dinanzi il palazzo della Provincia, presenti alcuni cittadini e i consiglieri comunali Chiara Frontini (Viterbo2020) e Gianluca De Dominicis (Movimento 5 stelle), il sindaco Michelini si era rivolto ai cittadini con la frase:
“Non dite cazzate!”.
La questione è stata tuttavia rimandata a gennaio 2017.
Nella mattinata del 9 gennaio 2017, presso la sede dell’USB, i giornalisti di Rai 3 hanno intervistato alcuni componenti del Comitato Non ce la beviamo, tra cui Paola Celletti, Francesco Lombardi, Daniele Cairo e la consigliera comunale Chiara Frontini (Viterbo2020) per un servizio che andrà in onda nei prossimi giorni nel corso della trasmissione Buongiorno Regione.