CAMORRA: NUOVO COLPO AL CLAN SCHIAVONE! ARRESTI ANCHE A VITERBO

Nelle prime ore della mattinata odierna, nelle province di Caserta, Napoli, Benevento, Viterbo, Parma, Cosenza e Catanzaro, i Carabinieri della Compagnia di Casal di Principe hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della locale D.D.A., nei confronti di 46 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, ricettazione, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, intestazione fittizia di beni, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi, tutti aggravati dal metodo mafioso e commessi per agevolare il clan “dei Casalesi”. Tra gli arrestati anche Walter Schiavone, figlio del boss Sandokan.

Un altro duro colpo al clan dei Casalesi. La Squadra mobile di Caserta, diretta dal vicequestore Rodolfo Ruperti, ha eseguito 11 ordinanze di custodia cautelare contro la fazione Schiavone del clan dei Casalesi.
Tra gli altri arrestati, già detenuti sono: Salvatore Fioravante, 37 anni, di Trentola Ducenta; Giovanni Fondino, 43, di Gricignano; Vincenzo Tessitore, 43, di Gricignano, già ai domiciliari; Ludovico Illibato, 47, di Aversa; Antonio Mastrillo, 49, di Aversa; Benito Mastrillo, 33, di Aversa, Aldo Picca, 54, di Teverola; Pasquale Vargas, 44, di Casal di Principe. E ancora: Guglielmo Mirra, 58, di Santa Maria la Fossa; e Antonio Monaco, 44 anni, di Santa Maria Capua Vetere, e Maria Giuseppa Cantiello, detta “Maria Pia”, 42 anni, di Casal di Principe, moglie di Pasquale Apicella, soprannominato “‘O Bellomm”.

L’operazione è frutto delle indagini condotte dalla Polizia di Stato a seguito del sequestro del “libro mastro” del clan a Vincenzo Schiavone, alias “Copertone”, attualmente latitante, che aveva dato origine ad una complessa e prolungata indagine culminata, nel settembre 2008, nella emissione di un’ordinaza di custodia cautelare in carcere nei confronti di ben 107 affiliati alla consorteria criminale, tra i quali anche Giuseppina Nappa, moglie del capo storico della fazione, Francesco Schiavone, detto “Sandokan”, in carcere al 41bis.

La Squadra Mobile, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, non ha mai interrotto le attività di indagine e di verifica del contenuto della “contabilità” sequestrata a “Copertone”, acquisendo, anche attraverso attività tecniche di intercettazione telefonica ed ambientale, significativi e determinanti riscontri circa l’organicità dei destinatari dell’odierno provvedimento restrittivo al clan dei Casalesi, riscontri che, peraltro, hanno trovato ulteriore suffragio nelle recenti dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, tra i quali Antonio Farina e Alessandro Piccolo.
Le investigazioni, quindi, hanno permesso di delineare il ruolo ricoperto nella consorteria camorristica da tutti i destinatari della misura cautelare, tra i quali spiccano, innanzittutto, i nomi di Antonio Monaco, capozona e referente del clan Schiavone nel comprensorio di Santa Maria Capua Vetere, dopo l’arresto di Francesco Schiavone, detto “Cicciariello” (cugino omonimo del boss “Sandokan”), e dei Del Vecchio, di Guglielmo Mirra, già uomo di fiducia e prestanome di “Cicciariello”, entrambi liberi, e di Maria Giuseppa Cantiello, moglie di Apicella, cognato di Salvatore Cantiello.

Per quanto riguarda gli altri destinatari delle ordinanze, Aldo Picca è uno storico appartenente al nucleo originario del clan, cognato di Giuseppe Quadrano, detenuto e condannato all’ergastolo; Ludovico Illibato ed i fratelli Mastrillo erano organici all’articolazione aversana del clan Schiavone, di cui era referente Pasquale Ciocia; mentre Vincenzo Tessitore e Giovanni Fondino di Gricignano erano affiliati al gruppo di Gricignano capeggiato da Giuseppe Russo “Peppe ‘o padrino”, e dai fratelli Andrea Autiero e Luigi Autiero, di cui Fondino era nipote. Illibato, i fratelli Mastrillo, Tessitore e Fondino, svolgevano prevalentemente attività di raccolta delle estorsioni. Pasquale Vargas, per lungo tempo latitante e di recente arrestato, dopo avere militato nel clan Bidognetti, era transitato negli Schiavone di cui era divenuto fidato referente sul litorale domitio, nel comprensorio di Castel Volturno e del Villaggio Coppola.

ARRESTATA MOGLIE DEL BOSS CANTIELLO. Tra gli arrestati, presa dai carabinieri della compagnia di Casal di Principe, Maria Giuseppa Cantiello, detta “Maria Pia”, 42 anni, di Casal di Principe, moglie di Pasquale Apicella, soprannominato “‘O Bellomm”, ritenuto elemento di vertice del gruppo Schiavone, in carcere dal 1997 e condannato con sentenza definitiva nell’ambito del processo “Spartacus”. Apicella, prima affiliato al gruppo guidato da Francesco Bidognetti, è transitato successivamente nella fazione capeggiata da “Sandokan”. Dalle indagini dei carabinieri di Casal di Principe, diretti dal capitano Andrea Corinaldesi, la Cantiello è risultata organica all’organizzazione, e percepiva dal clan lo stipendio mensile riconosciuto agli affiliati o ai familiari dei detenuti.