Può continuare a bruciare. OK dalla Regione Umbria: Smacchi e Grigioni firmano l’autorizzazione

Le proteste e gli appelli non sono serviti a niente: i dirigenti della Regione Umbria, Emanuele Smacchi e Paolo Grigioni, hanno rilasciato l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per l’inceneritore denominato “Terni Biomassa” di proprietà della Tozzi Holding di Ravenna

TERNI | (lanotiziaquotidiana.it) – In queste ore la Regione, attraverso i suoi uffici tecnici competenti, ha formalmente autorizzato, mediante determinazione dirigenziale,  l’inceneritore TerniBiomassa di Maratta alla ripartenza, dopo un lungo stop, attraverso il rilascio dell’Aia.

 

Ripartenza L’esito della vicenda appariva realisticamente scontato e prevedibile, viste le dichiarazioni dei tecnici e della stessa assessora regionale al ramo, nel corso delle ultime audizioni e sedute della seconda commissione regionale: l’impianto – avevano detto – già preautorizzato, allo stato delle cose non si poteva bloccare ulteriormente. Insomma, normativamente aveva le carte in regola.

 

IL DOCUMENTO DELLA REGIONE 

 

Il Comitato No Inc La piega che ha preso la vicenda non poteva non scatenare prese di posizione e reazioni, a cominciare dallo storico Comitato cittadino ‘No inceneritori’: “Come prevedibile Ternibiomassa è stato autorizzato definitivamente. La Regione Umbria, trincerata dietro i tecnicismi normativi, non ha avuto il coraggio di fermare l’ennesimo impianto inquinante nella Conca, malgrado anni e anni di mobilitazioni e iniziative cittadine; malgrado le evidenze dello studio Sentieri, malgrado la consapevolezza generale di uno stato ambientale assolutamente compromesso. Il Comune di Terni ha sostanzialmente dato vita ad una messa in scena, annunciando lo scorso anno il proprio parere negativo, facendo presagire la reale possibilità anche guiridica di arrivare al diniego dell’autorizzazione. E invece si è scoperto che il sindaco non ha prodotto alcun parere tecnico, la stessa Regione lo ha smentito. Per no parlare della Asl, costretta dalla mobilitazione popolare a presentarsi per la prima volta in venti anni ad una conferenza dei servizi con un proprio documento che, nella fattispecie, non ha influito minimamente nel procedimento”.

Il corteo di sabato Continua la nota del Comitato: “Ebbene, sabato sarà la manifestazione dell’indignazione, ma anche la dimostrazione che non ci fermeremo. Lanceremo la raccolta fondi per il ricorso al Tar a cui inziamo a lavorare con i nostri legali già da oggi. Che dire? Per Regione, Comune, Asl e Arpa a Terni è possibile tutto. E’ possibile concentrare decine di camini industriali, due inceneritori inutili e chissà cos’altro ancora. E’ possibile che un inceneritore, Ternibiomassa, venga autorizzato malgrado 8 persone siano indagati per reati commessi nell’esercizio dell’impianto. Lo sgomento è molto, ma proprio per questo dobbiamo trasformare rabbia e frustrazione in nuove iniziative. Sabato 25 sarà un nuovo inizio della battaglia”.

 

Liberati Furibondo il consigliere regionale pentastellato, Liberati: “La Regione riserva l’impianto per Terni, la città-fogna dell’Umbria, buco nero dove tutto può finire, trattata peggio di alcune realtà del Terzo Mondo. A nulla è servito occupare palazzo Cesaroni; a nulla è servito rilevare le criticità dell’iter amministrativo, né è servito ascoltare i rilievi preoccupati di tecnici e sanitari. Zero rispetto per un territorio –quello ternano-narnese- già compromesso a livello ambientale e sanitario. Zero rispetto del consiglio regionale che, pur svuotato di significato da tempo, è stato offensivamente scavalcato, perché si sarebbe espresso collegialmente in seduta tra sole 72 ore. Ci si è prontamente messi a tappetino verso un gruppo industriale. A questo punto la città dovrà rispondere con forza, partecipando in massa alla manifestazione di sabato pomeriggio, 25 marzo. E’ altresì evidente che, da un lato, metteremo in campo manifestazioni di disobbedienza civile, mentre, dall’altro, ci si rivolgerà al giudice amministrativo per richiamare quel buon senso e ottenere quella giustizia finora negate alla città di Terni”.

Sinistra Italiana “Nessuno si stupirà di piu di tanto – si legge in una nota di SI Terni – dell’Autorizzazione integrata ambientale concessa a TerniBiomassa dalla Regione. Anche perché già nei giorni scorsi il verdetto era stato già ampiamente anticipato. La città risponderà con la manifestazione organizzata dal Comitato no inceneritori per sabato 25 marzo. Quello che continua a stupire è la mancanza di progettualità da parte delle istituzioni locali sulla situazione ambientale di Terni. Ribadiamo che da parte dell’amministrazione comunale e della Regione vada attuata una scelta radicale: accompagnare i soggetti proprietari alla chiusura degli impianti di incenerimento e al contestuale reindirizzo della loro presenza imprenditoriale in altri settori, ad esempio nella filiera del recupero e del riuso, dando vita ad attività che riutilizzano i rifiuti per la realizzazione di nuovi beni”.