Ormai in città non si parla d’altro. L’hanno convinto a scendere in campo per risolvere i suoi problemi aziendali (speriamo non sia vero)
TARQUINIA – Tantò tuonò che piovve. Già, entro martedì l’imprenditore Pietro Mencarini, titolare della Giove Gas ed ex presidente della BCC locale si presenterà alla stampa ufficializzando la sua candidatura.
Prende il posto lasciato vacante dall’autorevole geometra del Consorzio di Bonifica di Tarquinia Fanucci e entrerà in competizione con quelli che già sono ormai ben lanciati verso il voto del prossimo 11 giugno e cioè Gianni Moscherini, Renato Bacciardi, Anselmo Ranucci, Isabella Alessandrucci e Ernesto Cesarini.
Oggi dentro ai bar per le vie non si parlava d’altro. Erano chiacchiere tra pescatori e cacciatori. Facevano a gara a chi la sparava più grossa. Qualcuno diceva: “L’ha convinto Tajani con i fondi europei”; “Macché gli danno i soldi a tassi bassissimi così mette al sicuro l’azienda che sta soffrendo”.
Insomma, non sappiamo a quale chiacchiera credere. Certo è che la sua è una candidatura autorevole, credibile, che dovrà fare i conti con le mille difficoltà che si incontrano ad andare a guidare, in caso di vittoria, un Comune poco virtuoso come Tarquinia.
La prima cosa che dovrà fare, un trust, per mettere al riparo la sua azienda da eventuali conflitti di interesse e dalle cattive lingue che in queste ore raccontano di tutto e di più.
Pietro Mencarini è un uomo d’affari, è consapevole del fatto che basta dimenticarsi di spedire una lettera che si incappa nell’abuso d’ufficio quando va bene, e nelle grinfie della Corte dei Conti che ti mangia i capitali personali quando va male.
Indubbiamente sta dimostrando di avere coraggio. Una cosa è certa, nessuno gli lascerà vita facile adesso, figuriamoci nei prossimi giorni.