LUGANO – La procuratrice pubblica Fiorenza Bergomi ha proposto una pena di 16 mesi di detenzione sospesi per un periodo di prova di 2 anni nei confronti dell’avvocato 36.enne comparso davanti alla Corte delle Assise correzionali di Lugano, presieduta dal giudice Mauro Ermani, con l’accusa di riciclaggio di denaro e favoreggiamento per aver consegnato a terzi dei “pizzini” ricevuti dal proprio cliente, Danilo Larini, 43enne di Morcote, finito in carcere a fine 2015 per un buco da circa 70 milioni di franchi, con l’accusa di truffa e appropriazione indebita.
Gli ordini scritti da quest’ultimo, i “pizzini” appunto, avevano consentito il trasferimento di 6,6 milioni di euro, così facendo il legale – secondo la pubblica accusa – avrebbe vanificato l’accertamento e il ritrovamento di valori patrimoniali che doveva presumere fossero oggetto di un crimine o di un delitto fiscale.
Dal canto suo il difensore, avvocato Luca Marcellini, ha chiesto il proscioglimento dell’imputato mancando a suo parere i presupposti soggettivi e oggettivi dei reati. La sentenza verrà resa nota non prima di una settimana.
Occorre ricordare a coloro che hanno acclamato con grande entusiasmo la rielezione di Vincenzo Cacciaglia alla guida della Fondazione Cariciv che Danilo Larini è quello che ne ha svuotato quasi tutte le casse.
A proposito di Vincenzo Cacciaglia, fra qualche giorno vi racconteremo i retroscena della cessione “farsa” del ramo d’azienda di Mecenate (state pronti).