Il consigliere regionale umbro Emanuele Fiorini (Lega Nord) ha visitato il porto laziale: “No all’hotspot per i migranti a Civitavecchia. Così si facilitano i trasferimento verso Terni, che è già al collasso per numero di profughi e continui episodi di criminalità”. Intanto sembra che il Governo abbia deciso di ‘congelare’ le procedure per adeguare il Molo 28 dello scalo civitavecchiese all’accoglienza e allo smistamento dei profughi
TERNI – “Nessun immigrato in più dovrà essere ospitato a Terni, la città è al collasso dal punto di vista dell’accoglienza, quello sociale e della sicurezza”. Il capogruppo regionale della Lega Nord Umbria, Emanuele Fiorini, si è recentemente recato al porto di Civitavecchia dove da alcuni giorni, in contemporanea con altri porti d’Italia, sono stati condotti migliaia di immigrati da distribuire in molte regioni tra cui, appunto, l’Umbria.
“Grazie anche all’azione della Lega Nord, è stata scongiurata l’ipotesi di attivare un hotspot permanente nel porto di Civitavecchia per l’accoglienza degli immigrati. Nonostante ciò – spiega Fiorini – secondo indiscrezioni, la nostra regione e in particolare la città di Terni, sarà costretta ad accogliere nel breve periodo tra i 50 e 100 “ospiti”, oltre a tutti quelli che potrebbero arrivare successivamente. Basta pensare che solo nel 2015 la quota massima dei richiedenti asilo prevista nel 2015 era di 1554 in tutta l’Umbria. Attualmente solo nella provincia di Perugia sono ospitati quasi 2300 migranti, ma entro la fine del 2017 si prevede di attivare l’accoglienza nei comuni dove ancora non era stata attivata, arrivando a toccare la cifra di 3900 immigrati nella nostra regione.
E’ evidente che Terni non può sostenere un “peso” simile, la città ne accoglie già troppi e le situazioni di disagio e i fenomeni di criminalità si verificano ormai quotidianamente. Davanti ad ogni bar, ogni esercizio commerciale, nei pressi dei supermercati, nei parcheggi pubblici: assistiamo ad una continua e costante presenza capillare di immigrati a caccia di elemosina dei passanti, come se tutto fosse ben organizzato e dettato da logiche superiori. Tutto questo genera dissesto sociale, insicurezza, paura da parte dei cittadini ternani che la sera, in alcune zone franche, non possono più transitare senza rischio per la propria incolumità.
Il tema sicurezza, tra l’altro, merita un approfondimento. Il caso dell’uomo ucciso a colpi di pistola in via Galvani a Terni, è l’ennesimo episodio di violenza dopo le numerose risse aggravate che si sono verificate nell’ultimo periodo e che alimentano nei cittadini il senso di abbandono da parte delle istituzioni. La città è vittima dell’incapacità programmatica e gestionale di una politica Pd ormai al capolinea, con un sindaco e una giunta troppo distratti da beghe interne, giudiziarie e contabili per accorgersi di ciò che sta accadendo fuori dal palazzo. Tutti questi episodi rientrano nel concetto di gestione complessiva del tema sicurezza che ormai da tanto, troppo tempo, è stato accantonato, a discapito del cittadino ternano che sente sulla propria pelle tutta la grave inerzia amministrativa con la quale viene gestita la città ormai da mesi, se non da anni. In tutto questo non vogliamo dimenticare l’operato delle forze dell’ordine, costrette a lavorare sotto organico e senza gli strumenti adeguati. A loro va il nostro plauso. A chi governa e non sostiene il comparto sicurezza, il nostro più profondo sdegno”.
Emanuele Fiorini
Capogruppo Lega Nord Umbria