Pallone in guerra – Ciappici, patron della Flaminia, fa lo gnorri e non restituisce i soldi a Corinti

Si è fatto pagare l’iscrizione al campionato e a quanto pare non ha un euro da poter restituire. Le strane pubblicità del mister e un campo forse omologato dove giocare

CIVITA CASTELLANA – La storia della Flaminia Civita Castellana la conoscono tutti come tutti conoscono l’audacia del  presidentissimo Ciappici che da anni riesce a fare campionati di serie D tra alti e bassi senza cacciare il becco di un quattrino.

Dall’allenatore che per sedere in panchina procaccia sponsor (se non addirittura sborsa di tasca sua) al campo sportivo Madami di Civita Castellana dal quale è stato cacciato quest’anno in malo modo dall’amministrazione.

Il campo di Carbognano che forse, diciamo forse, è omologato per la LND alla sòla rifilata a Mario Corinti per iscriversi al campionato 2017/2018.

Mario Corinti passa alle vie legali contro Ciappici, nella querelle per la mancata restituzione della somma di 36 euro con la quale l’ex responsabile del settore giovanile della Viterbese sarebbe dovuto entrare nel club rossoblù: “Ricordate l’articolo del presidente Ciappici dove tuonava che lui ha sempre pagato tutti? – afferma Corinti-. Ebbene, siamo purtroppo a constatare che è scaduto il termine dei i 10 giorni secondo i quali Ciappici avrebbe dovuto restituire le somme  già versate, dal Gruppo da me capitanato. Ci vediamo quindi costretti a procedere al recupero coattivo delle somme indebitamente trattenute, attraverso azioni legali contro la persona del presidente Ciappici e della Calcio Flaminia”.

La storia della tormentata estate della Flaminia è nota ma vale la pena fare un piccolo viaggio a ritroso: ai primi di luglio lo sponsor forte del club, la Cermica Flaminia, rompe con Ciappici che si trova isolato e viene sfrattato anche dal comune con il sindaco di Civita Castellana Gianluca Angelelli che nega alla squadra l’utilizzo dell’impianto Turiddu Madami per gli allenamenti e le gare casalinghe. A metà luglio entra in società Corinti, che ceduta la gestione del settore giovanile della Viterbese, guarda alla Flaminia per creare una nuova realtà sportiva che nelle intenzione avrebbe dovuto giocare a Viterbo nella prossima stagione recuperando il marchio Viterbese 1990.

L’idillio tra Ciappici e Corinti però dura poco e l’ex numero uno del settore giovanile gialloblù, supportato nell’ambiziosa operazione della Ceramica Flaminia, cerca di prendere il controllo totale della Flaminia per riportarla a giocare a Civita Castellana.

La trattativa con Ciappici è estenuante e alla fine salta tutto con Corinti che dieci giorni fa chiede indietro la somma (36 mila euro) versata per la metà delle quote. 

Come dicevamo poi, questa mattina, Ciappici dava una sua versione sulla vicenda e Mario Corinti si è visto costretto a tornare alla carica:

Ci vediamo costretti a replicare ancora una volta alle false dichiarazioni fatte dal Presidente Ciappici apparse questa mattina sul CORRIERE DI VITERBO constatando ancora una volta l’approssimazione nell’uso dei termini da parte del Presidente Ciappici, e la quasi totale mancanza di rispetto delle regole.

Vorremo ricordare al Presidente Ciappici che non siamo una banca ne tanto meno un qualsivoglia istituto di credito, vorremo ricordargli che le somme versate non sono un “prestito” come lui si ostina a dichiarare ma bensì sono state versate a fronte di un compromesso che Lui ha sottoscritto e che Lui stesso ha provveduto a non rispettare in nessuna delle sue parti, a tal proposito riportiamo l’art. 1 punto 5 del suddetto accordo che recita:

“il sign. Xxxxx e il Sign. Mario Corinti e xxx intendono entrare nella compagine della Società ASD CALCIO FLAMINIA entro la data del 11/7/2017.

Il Sign. Ciappici Roberto decide di ammettere insieme nel CDA della ASD CALCIO FLAMINIA I Sign.ri xxxxxx, e Mario Corinti che accettano avendo presentato le proprie dimissioni in data odierna i Sign.ri xxxxx, xxxx, xxxx. Il Sign. Ciappici Roberto decide di ammettere in QUALITÀ DI SOCI IL SOGN. Xxxxx il SIGN. MARIO CORINTI E XXXX E XXXX “…

E ancora all’art. 4 si legge “… le parti si danno atto e convengono che alla data della sottoscrizione delle quote verranno versate nelle casse della ASD CALCIO FLAMINIA le somme di EURO 36.000,00..”

L’art 4 è stato immediatamente soddisfatto da Corinti e dalla compagine da lui rappresentata con immediata emissioni degli assegni per le somme previste dall’accordo necessarie come già detto all’iscrizione al campionato della Soc. stessa ed all’avvio della stagione agonistica, le disposizioni invece di cui all’art 1 punto 5 sopra riportate non sono state soddisfatte da Ciappici in alcuna delle loro parti.

Successivamente al mancato rispetto di quanto sopra da parte di Ciappici e al mancato raggiungimento dell’accordo della cessione in Toto della società , nonostante da parte nostra si sia fatto ogni sforzo per il suo raggiungimento , e stata inviata una raccomandata al Sign. Ciappici ove si dava un termine perentorio di 10gg entro e non oltre i quali avrebbe dovuto restituire le somme da noi versate. Alla nostra chiamata all’undicesimo giorno ci siamo sentiti rispondere ” ….. li restituirò a metà settembre… se volete procedere per vie legali fate pure” sprezzante come sempre della legge e del rispetto di quanto da lui sottoscritto. Invitiamo pertanto il Presidente Ciappici a dichiarare la verità.

Ci preme ribadire che è grazie a noi che la società si è potuta iscrivere al campionato tanto è che uno degli assegni da noi emessi alla sottoscrizione dell’accordo risulta essere un assegno circolare direttamente intestato alla lega appunto per l’iscrizione. Ci spiace aver dovuto ancora replicare ma Noi crediamo nella verità e nella legge e siamo stufi di essere presi in giro dal Sign. Ciappici. Da parte nostra non ci saranno ulteriori repliche, non siamo abituati a teatrini di questo genere, d’ora in poi risponderemo solo nelle sedi opportune.

Siamo convinti che ci sarà ancora da scrivere molto su questa vicenda e anche su quella strana storiella dell’allenatore che, a quanto sembra, paga per allenare… sarà vero?