Una famiglia un cane e un vicino di casa di un paese della provincia di Viterbo, Vallerano, era il 4 luglio quando, sempre nella zona Colle, per la seconda ed ultima volta, forse il vicino di casa ma comunque un cittadino, ha sparato il colpo fatale. In quella circostanza la sua padrona pronunciò queste parole.
Quella volta, la prima, Willy riuscì miracolosamente a sopravvivere. Ora, invece, le ferite provocate da quel proiettile di 7,5 millimetri, rimasto incastrato tra il polmone e il cuore, non gli hanno lasciato scampo. E’ morto dopo tre giorni di agonia, a soli quattro anni. “Sporgerò denuncia contro ignoti – annunciava il 5 luglio la sua padrona -, perché non posso permettere a queste ‘persone’ di colpire altri poveri animali innocenti. Con la speranza che le indagini aiutino a risalire agli autori di questo ignobile gesto”.
Il 12 luglio Antonella Bruni, coordinatrice del Movimento Animalista, sollecita che sia fatta giustizia, senza fare sconti sulla violenza, sia sugli esseri umani sia quando vengono colpiti esseri viventi e senzienti.
Il 14 luglio Ruspantino si interessò al caso, recandosi sul posto e in quella circostanza si apprese che le indagini erano in corso e che presto si sarebbe fatta giustizia.
Oggi 20 settembre 2017 a più di due mesi da tale circostanza il fedele amico dell’uomo non ci sta più ma il suo assassino ancora circola impunito.
Il sindaco Maurizio Gregori cosa ne pensa?
Ricordiamo che nel lontano 2013 durante la sua campagna elettorale si rivolse ai cittadini “presentando idee nuove e introducendo un concetto innovativo di amministrazione pubblica capace di superare i vecchi retaggi, aperta al mondo che ci circonda e reattiva nel saper cogliere le occasioni di crescita che provengono dalle possibili sinergie che saremo in grado di stabilire con tutti i nostri interlocutori, istituzionali e non.
C’è bisogno di tutti per centrare l’obiettivo: l’Obiettivo Vallerano”.
Bene adesso c’è sicuramente bisogno di tutti per fare veramente giustizia, in quanto, l’amico dell’uomo, fa certamente parte del mondo che ci circonda, ed ovviamente i suoi proprietari sono interlocutori, insieme alle associazioni animaliste, per cui è doveroso stabilire le dovute sinergie.
In attesa delle risposte certe, riportiamo la nota di Antonella Bruni, Coordinatore Provinciale Movimento Animalista di Viterbo, in merito a questo evento.
Un cane assassinato in pieno centro a Vallerano e il suo assassino ancora gira impunito.
Siamo distratti da mille problemi, mutui, terrorismo, tasse, migranti, missili coreani, bombardati da infinite informazioni che per un giorno sembrano fondamentali e l’indomani non lo sono più. In questa cacofonia, non del tutto casuale, tendiamo a perdere di vista ciò che ci circonda, il livello di vivibilità della nostra città, del nostro quartiere, il rapporto umano con i nostri vicini di casa, quelli cui chiediamo di ritirare la posta e di innaffiare le piante quando ci allontaniamo, le persone sicure cui affideremmo il nostro cane.
A Vallerano, provincia di Viterbo, duemila cittadini, c’è una persona che ha ucciso a fucilate un cane indifeso, Willy, che circola tuttora impunita. Perché? Qualche dubbio sicuramente sorge, soprattutto rammentando la dinamica della vicenda, giornalisticamente così si dice, ma tecnicamente parliamo della barbara uccisione di un cane, una delle tante.
Willy era un meticcio bianco e arancio, affettuoso e innocuo, caro al cuore dei suoi padroni, capace di strappare un sorriso a chiunque interagisse con lui, generoso dispensatore di semplice gioia di vivere. Più di due mesi fa, in pieno giorno, una fucilata esplosa a distanza ravvicinata lo ha ucciso.
L’assassino si è avvicinato, lo ha guardato mentre probabilmente gli faceva le feste, ha preso la mira e ha premuto il grilletto. Dove prima c’era un cane innocente, un essere senziente, ora ci sono resti dilaniati, sangue e visceri sparse, l’omega di una vita senza colpe, interrotta per pura brutalità, con vigliacca pavidità.
La cosa più terribile è che l’assassino non ha l’aspetto di un feroce bandito, di un crudele terrorista, no, lui veste le sembianze del vicino, del semplice cittadino che, magari, un’ora prima ci ha salutato, l’assoluta normalità del male che, tornato a casa sua, mangia con i suoi familiari, gioca con i nipotini, tifa per la sua squadra, uno apparentemente normale, il quale però, a tempo perso, forse non episodicamente, si trasforma in assassino e uccide.
Noi non dimentichiamo Willy, lo facciamo per lui, per i suoi padroni, ma anche per tutti noi, perché i cittadini devono sapere che chi uccide un cane è un assassino, con una devianza comportamentale che va severamente punita, senza se e senza ma, senza tentare ridicole giustificazioni o pericolose sottovalutazioni.
Ci meravigliamo che il sindaco di Vallerano non abbia stigmatizzato questo fatto, non abbia sollecitato le indagini più opportune, non abbia preannunciato la costituzione di parte civile in un futuro, auspicabile, processo penale. Le menti malate, i folli omicidi, non possono vivere tra i cittadini perbene, vanno enucleati, come una mela marcia da quelle sane, per il tempo necessario, sia per scontare una giusta pena, sia per essere rieducato ai valori di civiltà e di corretto comportamento cui tutti ci dobbiamo attenere.
Il Movimento Animalista è nato per dare voce a chi non ce l’ha, per dare diritti a chi ne è privo, ma io prima di essere la rappresentante provinciale, sono un essere umano e sollecito le autorità perché penso che sia giusto, che sia mio dovere, ma quando guardo le foto di Willy che gioca e poi il ritratto di un cadavere dilaniato, mi commuovo e mi spavento, soprattutto mi chiedo quanta umanità sia rimasta in ognuno di noi.
Antonella Bruni
Coordinatore Provinciale Movimento Animalista Viterbo