Sempre più ingarbugliata una vicenda che, trattandosi di bancarotta, dovrebbe essere semplicissima e, soprattutto, documentale. La domanda sorge spontanea: le carte le hanno lette o le hanno solamente fotocopiate (forse)? Dopo il 415 Bis emesso a fine agosto hanno chiesto di essere ascoltati diversi indagati. Si comincia domani con Guglielmo La Via assistito da Pier Salvatore Maruccio
CIVITAVECCHIA – Le carte, quelle che sono state per un periodo di tempo strumentalizzate nel gossip di Banca Etruria, le ha depositate alla Procura di Civitavecchia l’Associazione «Caponnetto» (raccolte da Simona Ricotti membro dell’Associazione) che, a sua volta, ha potuto contare sull’anonima mano di qualcuno in grado di accedere ai documenti più riservati (si fa per dire ovviamente) di Privilege Yard. Tanto riservati che, in fase di sommarie informazioni, anche la curatrice fallimentare, avvocato Daniela De Rosa, non era riuscita mai a vedere e trovare se non in sola circostanza e di sfuggita.
Questi documenti poi sono stati trasmessi, e non se ne capisce il perché, ai Pm di Arezzo che stavano indagando e oggi processando i vertici di Banca Etruria.
Dentro questo dossier la corrispondenza tra Privilege, La Via e Bertone, lunga quattro anni, dal 2008 al 2012 le tante richieste di beneficenza in grandissima parte ottenute.
Il cardinale Tarcisio Bertone all’epoca era Segretario di Stato di Papa Ratzinger e la sua segretaria particolare Rosi Bertolassi era quella che scriveva e telefonava personalmente a Mario La Via.
Nel verbale di sommarie informazioni dell’avvocato Daniela De Rosa fatta al Nucleo di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza il 7 luglio del 2015 ad un certo punto, quando sembrava di aver ricordato tutto e non aver altro da aggiungere ha una sorta di flashback che vi proponiamo così come lo abbiamo letto anche noi:
dichiarazione de rosa su bertoneEppure questi documenti giravano veloci, di bocca in bocca e anche di fotocopia in fotocopia. Tutte le fatture, TUTTE, sono finite nelle mani di Simona Ricotti “la rossa” che, attivamente impegnata in politica con i comunisti duri e puri prima e con i 5 stelle poi, le mette tutte insieme (fatture e mail personali) e le spedisce alla Procura della Repubblica di Civitavecchia.
Chissà come mai queste fatture sono uscite così facilmente dagli archivi della Privilege Yard per finire in mano all’Associazione Caponnetto e la curatrice fallimentare non era riuscita a vederne che una sola e per giunta di sfuggita?
C’è una strana coincidenza temporale. Il 6 luglio 2015 Simona Ricotti verga la missiva spedita alla Procura di Civitavecchia e, il giorno dopo, l’avvocato Daniela De Rosa viene ascolta e in qualche modo si parla dello stesso argomento.
Misteri italiani. Come al solito. Il carteggio però non finisce solo nelle mani del sostituto procuratore Lorenzo Del Giudice e in quelle della Guardia di Finanza.
No! Queste carte arrivano pure nelle redazioni dei giornali che per giorni ne riempiranno le cronache nazionali imbeccati ad arte e, soprattutto, senza contradditorio.
Molti estratti dalle lettere, dal fittissimo scambio di mail e dalle ricevute dei bonifici che La Via effettua nel tempo su sollecitazione dell’alto prelato e di chi gli è vicino li hanno già pubblicati più volte. Non c’è niente di illecito riscontrato dalle Procure di Civitavecchia e Arezzo invitate ad indagare dalla Ricotti, pardon dall’Associazione Caponnetto.
all.41Il Cardinale e la sua segretaria non chiedono mai nulla che si presti ad equivoci, sono tutte sollecitazioni per opere di bene, che la Privilege regolarmente esaudisce, partite da organizzazioni ecclesiastiche rivoltesi a Bertone e girate a La Via.
Comunque. A chi doveva leggere le carte ne sono sfuggite molte o forse non gli sono state in alcun modo sottoposte.
La prima quella che riguarda il compenso all’amministratore Mario La Via e che siamo riusciti a trovarla anche noi il che la dice lunga sulla difficoltà di reperire le carte.
Parliamo di 500 mila euro mica bruscolini. Però La Via non vuole questi soldi. Non ne ha bisogno. Scrive e fa mettere agli atti che questi soldi, 500 mila euro, dovevano essere devoluti in beneficenza a chi ne avesse fatto una richiesta motivata e tracciabile.
Insomma al processo ci sarà da divertirsi e non poco anche perché non è l’unico dubbio amletico che sorge spontaneo a chi, come noi, si limita solamente a leggere le carte.Già perché la curatrice sarà pure brava, sarà pure intenta a fare un lavoro molto importante che spesso la porta a distrarsi ma, almeno su quello che dichiara e quando dovrebbe almeno ricordarselo.
Dalla prima escussione a sommarie informazioni sembra conoscere bene quale sia il passaggio mancante per il salvataggio della Privilege Yard e sa’ perfettamente che tutto passa dalla famosa lettera che la Barclays tarda a scrivere perché, nel frattempo, è cambiato tutto il management a seguito dell’ennesimo scandalo internazionale che l’ha vista coinvolta.
Il capo dei capi dell’istituto londinese, Bob Diamond viene travolto da uno scandalo senza precedenti sulla famosa vicenda dei libor (leggi) si dimette e si permette il lusso di rinunciare anche alla buonuscita che se non ricordiamo male era di appena 20 milioni di sterline.
I nuovi cambiano strategia e per far vedere che sono di una pasta diversa rinnegano tutti gli impegni presi dai loro predecessori.
In mezzo a tutto questo caos finanziario di portata planetaria rimane schiacciato La Via e la Privilege Yard che perdono così 90 milioni di euro già pronti per essere erogati.
Si capisce bene che la curatrice fallimentare è a conoscenza di tutto dall’informativa delle Fiamme Gialle e più precisamente questa:
sommarie informazioni de rosa gdf 01Intanto domani, come espressamente richiesto dal suo legale di fiducia Pier Salvatore Maruccio, sarà ascoltato dai sostituti Allegra Migliorini e Mirko Piloni, Guglielmo La Via.
Sarà il primo di una lunga serie perché anche Maria La Via e Angelo Di Paolo hanno chiesto di essere ascoltati dai magistrati.
Intanto continua a spuntare documenti alquanto bizzarri.