Delitto Santa Lucia – Massatani chiama Meluzzi per la perizia psichiatra

Nel frattempo il medico legale che ha eseguito l’autopsia sui corpi ha stabilito che il padre, Gianfranco Fieno, è deceduto per cause naturali mentre la madre per i colpi inferti alla testa

VITERBO – L’avvocato Roberto Massatani presenterà la richiesta di incidente probatorio presso la cancelleria della Procura di Viterbo. Incidente probatorio propedeutico alla richiesta di perizia psichiatrica che servirà a dimostrare la capacità di intendere e di volere di Ermanno Fieno. Per fare questo, il legale di Viterbo, Roberto Massatani, ha chiesto l’aiuto di uno dei massimi esperti della psichiatria applicati a casi di cronaca nera e cioè Alessandro Meluzzi.

Il professor Alessandro Meluzzi è un noto psicoterapeuta specializzato in psichiatria e vive a Torino.

Docente di Genetica del Comportamento Umano e di Salute Mentale Università di Torino (Corso di laurea in Scienze Infermieristiche), Meluzzi è autore di molti libri ed è consulente del Comune di Torino per il Settore Minori non accompagnati e a rischio.

È una personalità di spicco nel panorama medico italiano a cui è affidata la presidenza e la direzione di diverse associazioni e comunità psichiatriche. Famoso soprattutto perché invitato in tutte le trasmissioni televisive che si occupano di casi di cronaca nera.

Nel frattempo sono arrivati i primi esiti dopo i rilievi effettuati dal Il dottor Saverio Potenza, dell’istituto di medicina legale di Roma Tor Vergata, che ha scritto la relazione inviata in Procura subito dopo gli esami autoptici sui coniugi trovati cadavere il 13 dicembre scorso, nel loro appartamento di via Santa Lucia.

“Gianfranco Fieno è morto per un’insufficienza cardiocircolatoria e respiratoria acuta. Rita Franceschini per trauma cranico encefalico, emorragia cerebrale e insufficienza cardio respiratoria acuta”. 

I magistrati hanno chiesto al medico legale Potenza di stabilire “a mezzo di esame esterno dei cadaveri di Gianfranco Fieno e Rosa Franceschini, di esame autoptico e di ogni altro eventuale accertamento ritenuto utile, la natura e il tipo delle eventuali lesioni riscontrate e quali siano stati la causa, i mezzi e l’epoca della morte. Proceda altresì al prelievo di liquidi biologici e tessuti per eventuali ulteriori indagini di laboratorio”.

L’autopsia servirà a sciogliere i residuali dubbi sul delitto. “Gianfranco Fieno non risulta avere ecchimosi esterne evidenti e pertanto potrebbe essere deceduto per cause naturali, ma sarebbe opportuno effettuare l’esame autoptico al fine di verificare lo stato dei polmoni per escludere un soffocamento. Rosa Franceschini risulta invece aver subito due evidenti colpi alla parte sinistra del cranio, compatibili con un oggetto non appuntito e che a seguito di tali lesioni avrebbe perso molto sangue. Poiché la stanza dove sono stati rinvenuti i cadaveri risulta essere estremamente pulita, si ipotizza che il delitto sia stato perpetrato in un’altra stanza e successivamente il cadavere sarebbe stato spostato ai piedi del letto matrimoniale”.

Ermanno Fieno quindi avrebbe ucciso la mamma Rosa in cucina e poi l’avrebbe adagiata nella stanza da letto ai piedi del padre.

Gianfranco e Rosa sono stati trovati cadavere diversi giorni dopo la morte, anche se il medico legale Potenza nella prima relazione ha scritto come data della morte il 13 dicembre, giorno del ritrovamento dei corpi. Ma stando alle prime indiscrezioni, Rosa sarebbe morta la mattina del 29 novembre. Almeno dodici ore dopo il marito. Erano entrambi avvolti in delle pellicole da imballaggio, fissate con dello scotch all’altezza di collo, fianchi e caviglie. Lui era disteso sul letto. Lei ai suoi piedi, a terra.