Civitavecchia – Datteri nel menù, ristoratore tradito dai social: denunciato

CIVITAVECCHIA – Detenzione e somministrazione di specie ittiche protette. È l’accusa per la quale è stato denunciato il titolare di un ristorante del Pirgo, sorpreso ieri dagli uomini della Capitaneria di Porto in possesso di alcuni chilogrammi di datteri di mare, specie protetta dalla normativa nazionale e comunitaria la cui pesca, detenzione e commercializzazione, è assolutamente vietata. I militari hanno colto in flagrante i gestori del locale, che, avevano pubblicato su un noto social network le foto del “banchetto”, ed avevano appena servito una pietanza a base del pregiato mollusco.

Sono stati vanificati anche i tentativi del personale di liberarsi della restante parte dei datteri, contenuti all’interno di un sacchetto occultato all’interno delle celle frigo. La cattura, la commercializzazione, il consumo e la detenzione del dattero di mare, vietata in Italia sin dal 1988 e nei Paesi della Comunità Europea dal 2006, costituisce una delle ipotesi delittuose più gravi della pesca marittima proprio perché, per prelevare tali molluschi, si creano danni irreparabili ad ingenti tratti di costa rocciosa con gravi ripercussioni per le biodiversità dell’habitat marino e costiero.

Questo tipo di pesca altamente invasiva e distruttiva, configura (così come la detenzione e la commercializzazione) un illecito di tipo penale punito con l’arresto da due mesi a due anni o con l’ammenda da 2.000 a 12.000 euro, nonché la chiusura temporanea dell’esercizio commerciale. Per fornire un’idea della valenza dell’operazione in relazione all’apparente modesto quantitativo di prodotto, basti pensare che è stato calcolato che per preparare un piatto di tagliolini con i datteri di mare è necessaria la distruzione di un metro cubo di fondale marino o costa rocciosa. Dell’operazione condotta dal personale della Guardia Costiera di Civitavecchia è stata immediatamente informata la competente Autorità Giudiziaria ed il prodotto ittico sequestrato, è stato smaltito tramite dispersione in mare aperto. Proseguirà, dunque, senza soluzione di continuità, l’azione della Guardia Costiera a difesa dei preziosi fondali della zona, al fine di scongiurare la compromissione del delicato equilibrio del nostro ecosistema marino e costiero da parte di “predatori” senza scrupoli che portano alla distruzione dell’habitat marino con l’uso di martelli pneumatici e talvolta di esplosivi.