Viterbo – Antonella Bruni: “Attacchi ingiustificati contro la mia persona. Ecco la verità”

Continua la querelle con Santucci e la sua esclusione da assessore per fare spazio alla fidanzata del leader della lista civica

VITERBO – Antonella Bruni non ci sta a rimanere inerme e in silenzio agli attacchi e alle accuse, spesso prive di riscontri, che le sono state mosse e per questo ha ritenuto di dover rispondere come da par suo.La vicenda, come ha sostenuto in più circostanze, non può essere liquidato come un problema interno a FondAzione, il movimento civico di Gianmaria Santucci, né tanto meno della poltrona da assessore da recuperare.

Il problema si lega in modo più articolato alla sua vicenda ed è la più totale noncuranza e spregio di principi fondanti e primari, come sottolinea, di un sistema democratico e, nel caso specifico, sono stati riconfermati, come regole obbligatorie per ogni esponente politico e/o amministratore del Comune di Viterbo, con l’adesione e l’approvazione all’unanimità della Carta di Pisa, Codice etico degli amministratori locali, (Delibera Consiglio Comunale n.38 del 25/02/2015) che Santucci poteva anche non votare.

L’atto di cui parliamo, è bene sottolinearlo, anche se approvato dalla precedente amministrazione è, e rimane, un regolamento permanente e obbligatorio per il Comune e per ogni amministrazione che si insedierà negli anni futuri.

Proprio rifacendosi a questa Carta di Pisa il nostro Santucci ha sostenuto una battaglia in consiglio per non accettare la nomina per il collegio dei revisori del Comune di Viterbo di Lorenzo Ciorba (padre di Marco Ciorba, presidente del Consiglio Comunale). Peraltro Lorenzo Ciorba era stato indicato dalla Prefettura e non indicato dal proprio figlio o dal PD!

Questo il contenuto integrale del suo duro intervento in conferenza stampa:

“Siamo stati santi, non saremo martiri”, è una frase che avrete già sentito e che oggi è da rettificare alla luce degli eventi che hanno caratterizzato la composizione della nuova amministrazione comunale. Gianmaria Santucci non appartiene a nessuna delle due categorie perché forse è solo una persona abile ed esperta, da moltissimi anni protagonista della vita politica ed istituzionale locale, che si attribuisce, tra l’altro, il merito, discutibile, di essere stato l’unico ad opporsi a Rodolfo Gigli; magari è vero, ma solo perché ormai il vecchio leone aveva deciso di abbandonare per decisione personale non dimenticandoci, naturalmente, di averlo portato con sé alla Regione Lazio dove è rimasto.

Veniamo ora alla questione che riguarda la mia persona, ovvero l’inaudita e ingiustificata reazione di Tusciaweb, che certo non fa onore ai principi di imparzialità e correttezza a cui deve improntarsi la libera stampa.

Domenica 8 luglio scorso, mi è pervenuta, digitalmente, una lettera, asseverata da moltissimi amici, che giudicavano negativamente la decisione di FondAzione di sostenere il nominativo di Alessia Mancini come Assessore. Mi sono limitata a girarla agli organi di stampa, senza purtroppo effettuare approfonditi accertamenti, che non ritenevo necessari in considerazione del fatto che non mi sono sorti dubbi sulla provenienza e autenticità dei soggetti che avevano assunto tale iniziativa.

Quando sono venuta a conoscenza che un nominativo riportato nella lettera non corrispondeva alla volontà del soggetto, ho effettuato la rettifica, ho chiesto scusa per un problema certamente non attribuibile alla mia persona, infine ho verificato e attestato i restanti nominativi e quelli nuovi sopraggiunti nel frattempo. Questi sono i fatti, per i quali mi attendo una correzione formale e ove l’indegna gazzarra dovesse continuare, non esiterò a tutelarmi.

Tusciaweb ha ritenuto di privilegiare un tale fatto del tutto collaterale attaccando la mia persona per evitare e affrontare il problema vero che mi aveva riguardato.

I fatti, indiscutibili, dicono questo: FondAzione, ancorché lista civica,ha gli stessi obblighi di trasparenza e correttezza di un partito politico. Ha presentato una lista, controllando preventivamente che ognuno dei suoi candidati fosse in possesso dei requisiti per essere eletto ed eventualmente ricoprire incarichi pubblici, sulla base del consenso ottenuto.

Nel momento in cui, per accordi di coalizione, a FondAzione sono stati attribuiti due assessorati, con uno dei due assegnato ad una donna, il criterio del consenso è stato seguito per Paolo Barbieri (primo degli eletti dopo la rinuncia alla carica di chi lo precedeva), ma nessuna donna candidata in FondAzione è stata indicata come possibile assessore, segnalando invece Alessia Mancini, non candidata e priva di qualsiasi consenso elettorale ma con l’indiscutibile pregio di essere persona ( fidanzata) vicina a Gianmaria Santucci.

Questo in spregio ad ogni elementare regola di democrazia, rinnegando quei valori della buona politica ed amministrazione nei quali si era riconosciuto ed aveva aderito votando a favore dell’adozione della Carta di Pisa, codice etico per gli amministratori locali ; disattendendo, inoltre, il proposito, espresso per iscritto, di dibattere preventivamente l’eventuale proposta con tutte le candidate, staccando i telefoni nel momento in cui si realizzava la cattiva azione.

La sottoscritta si trova nella condizione di tutte le altre donne candidate in FondAzione che tramite questa ingiustificabile “mossa” si sono viste, come me, usate e tradite per evidenti interessi personali, comprensibili ma non giustificabili.

La proposta di Alessia Mancini come Assessore è una azione politica ingiustificabile, sotto qualsiasi punto di vista, un’offesa gravissima agli elettori, ai candidati, alle donne e un “vulnus” alla democrazia partecipativa.

Intervenga l’esperto Sindaco Arena, che ha già correttamente dichiarato che non esistono motivi ostativi sulla mia persona, proponga di rimuovere dalla carica la Mancini e, di concerto con FondAzione, nomini una tra le donne in lista; anche se non sarò io, esprimerò tutta la mia soddisfazione, personale verso la candidata prescelta e generale per avere contribuito a risolvere una lesione gravissima alla democrazia e al buonsenso.

Non posso , inoltre, non stigmatizzare gli inquietanti di avvisi di ricorso alla autorità giudiziaria, che alcuni dirigenti di Fondazione hanno inteso rivolgere ai cittadini, elettori e sostenitori che hanno condiviso la lettera al Sindaco Arena, non riconoscendogli il diritto di farlo in quanto , secondo quello che si evince dalle loro stesse dichiarazioni, non hanno militato, né sono iscritti o hanno partecipato alla vita del movimento. Beh, che dire, non male come interpretazione della libertà di opinione, pensiero e critica del “popolo sovrano”!

Un’ultima cosa, sarebbe bello che Alessia Mancini agevolasse la soluzione, dimettendosi spontaneamente, facendo anche ulteriore autocritica per avermi cancellato tempestivamente – forse per timore di “contagio” – dalla chat di fondazione, lunedì 9 luglio, nel pomeriggio: un’ulteriore, meschina caduta di stile, ma la verità, per fortuna, viene sempre a galla!

In conclusione, non ritengo di aver provocato imbarazzi né a FondAzione né alle persone che ne fanno parte.

Forse il modo migliore per evitare imbarazzi è non fare scelte imbarazzanti e in spregio delle più elementari regole democratiche, il cui rispetto, dovrebbe essere il faro primario di chi fa politica.

Ringrazio tutti coloro che, anche in questa occasione, hanno visto in me una persona meritevole di fiducia e mi hanno accordato convintamente il loro consenso.

Nella mia vita, oltre che in politica, ho sempre sostenuto le mie idee a testa alta e a viso aperto, pagando di persona errori e scelte sbagliate che inevitabilmente si possono fare, ma per le stesse ragioni non accetto di essere presa per i fondelli o strumentalizzata.

Rinnovo i miei migliori auguri al Sindaco Arena, alla Giunta e al Consiglio Comunale, confidando che gli interessi della città tutta vengano prima di questa o quella lista”.