VITERBO- Dieci titoli di prosa in abbonamento, quattro di danza e sette spettacoli per le famiglie in un calendario che da ottobre 2018 ad aprile 2019 farà del Teatro dell’Unione un polo culturale per l’intera provincia, grazie alla collaborazione tra il Comune di Viterbo e ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio.
«Nomi eccellenti nel cartellone della nuova stagione teatrale all’Unione. Da sindaco non posso che essere orgoglioso di garantire ai miei concittadini, appassionati di teatro e non, una stagione teatrale di qualità all’interno di uno dei teatri più belli del nostro Paese, il cui palcoscenico è stato calcato dai più prestigiosi nomi del mondo teatrale e dello spettacolo» dichiara Giovanni Maria Arena Sindaco di Viterbo.
«Dopo il grande successo della passata edizione, la stagione teatrale 2018-2019 vedrà un’importante crescita con il passaggio da 7 a 10 spettacoli di prosa in abbonamento, con titoli e protagonisti in tournée nei più grandi teatri italiani a dimostrazione dell’alta qualità della proposta artistica, con prezzi contenuti facilmente accessibili al pubblico. Fondamentale la collaborazione con il Comune di Viterbo, con il quale si è da subito stabilito un proficuo dialogo e ribadita una volontà progettuale congiunta. In questo senso ATCL svolge un’attività di sostegno e coordinamento concordato con le amministrazioni locali sostenuto dal finanziamento del MIBAC e della Regione Lazio. Inoltre per noi è una grande soddisfazione la collaborazione con la Fondazione Teatro della Toscana, uno degli enti teatrali più importanti in Italia, per cui Viterbo ospiterà le prove e l’allestimento di I giganti della montagna con la regia di Gabriele Lavia, l’attuale direttore artistico del Teatro della Pergola di Firenze. Ci auguriamo possa essere una entusiasmante esperienza di dialogo tra teatro e città e l’avvio di una strategia culturale messa a servizio del pubblico» spiega ATCL.
In sinergia con la Fondazione Teatro della Toscana, il Teatro dell’Unione ospiterà l’anteprima nazionale del nuovo spettacolo di Gabriele Lavia, “I Giganti della montagna”, di Luigi Pirandello. Lo “spettacolo, ancora tutto da fare” vedrà la compagnia in prova nel teatro viterbese dove allestirà il testo forse più poetico e visionario dell’autore agrigentino purtroppo rimasto incompiuto.
«Ma il finale “non scritto” vorrei che fosse una speranza, meglio, una certezza laica, che “la poesia non può morire”» spiega Gabriele Lavia.
L’apertura di stagione, sabato 27 ottobre, è affidata ad uno spettacolo che vede il connubio di importanti nomi dello spettacolo: tratto dall’omonimo romanzo di Vincenzo </strong>Cerami, da cui nacque in un secondo tempo, il capolavoro cinematografico di Mario Monicelli, “Un borghese piccolo piccolo”, vive nell’interpretazione raffinata e gentile, tragica e comica di Massimo Dapporto, nell’adattamento e regia di Fabrizio Coniglio e le musiche originali di Nicola Piovani.
«La peculiarità del romanzo è la tinta grottesca con cui Cerami descrive le umili aspirazioni del protagonista Giovanni, il borghese piccolo piccolo. Quella che metteremo in scena sarà infatti una tragicommedia che nella prima parte regalerà momenti di comicità a tratti esilarante» così racconta Fabrizio Coniglio.
Tra prosa e musica, due appuntamenti che sapranno non solo divertire, in un mix scoppiettante.
Il 10 novembre sarà la volta di :”Pur di fare musica”,commedia di Alberto Di Risio e Paolo Belli, in scena con la sua band e una serie di equivoci, paradossi ed eccessi di protagonismo tra cui districarsi.
Reduce da due anni di tournée in Italia, il 24 novembre andrà in scena: “Le Bal – “L’Italia balla dal 1940 al 2001”, è un viaggio nella storia del nostro Paese dagli anni trenta, passando per la Seconda Guerra Mondiale, la liberazione, il boom economico, le lotte di classe, la corruzione, la gioia della vittoria dei mondiali, la paura dell’undici settembre, in cui le parole sono sostituite dalla musica e dal ballo, nella regia di Giancarlo Fares. Lo spettacolo originale, nasce dalla mente di Jean-Claud Penchenat, presente come attore anche nella trasposizione cinematografica Ballando Ballando diretta da Ettore Scola.
«Che una Compagnia intenta a provare mini-drammi quotidiani venga in qualche modo spiata da presenze o fantasmi, anche se Pirandello era contrario a questa parola, mi rafforza nella convinzione che il testo sia pieno di suggestioni soprannaturali. Un’intuizione affascinante mi ha accompagnato dall’inizio: che un palcoscenico possa sorgere laddove prima esistevano case e giardini, fontane e piccole ville. Luoghi in cui poteva accadere la storia che racconteremo, la storia dei Sei personaggi. Mi voglio anzi illudere che sia realmente accaduta: a cosa serve l’illusione, altrimenti, se non per crearne una messa in scena?». Così Michele Placido racconta la sua terza regia dai testi di Pirandello, i “Sei personaggi in cerca d’autore”, in scena martedì 11 dicembre, che tanto scandalo suscitò al debutto nel 1921.
Attori strampalati che non ricordano le battute, scene che crollano, oggetti che scompaiono e ricompaiono altrove mentre lo spettacolo è in divenire, una coreografia di movimenti che ricorda le comiche degli anni 30 e 40: “Che disastro di commedia”, venerdì 21 dicembre,di Henry Lewis, Jonathan Sayere Henry Shields, regia di Mark Bell, è una macchina perfettamente oliata, sorretta dal lavoro di grandi professionisti, che strappa risate e applausi a scena aperta.
Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico, scritto da Daniela Spada e Cesare Bocci, il 12 gennaio sarà la volta di: “Pesce d’aprile”, è il racconto di un grande amore: un’esperienza di vita reale, toccante, intima e straordinaria, vissuta da un uomo e da una donna, interpretati dallo stesso Bocci e Tiziana Foschi.
Grazie anche al coinvolgimento di AnffasOnlus – Associazione di Famiglie con persone con disabilità intellettiva e relazionale, charity partner del progetto – Pesce D’Aprile si conferma un inno alla vita e un momento di riflessione necessario.
Secondo il mito, il pomo della discordia;è la mela lanciata da Eris, dea della discordia, sul tavolo dove si stava svolgendo il banchetto in onore del matrimonio di Peleo e Teti, per vendicarsi del mancato invito alla festa. La Dea incise sul pomo la frase “Alla più bella”, causando così una lite furibonda fra Era, regina degli dei, Afrodite, dea della bellezza, e Atena, dea della saggezza. Venerdì 1 marzo,Carlo Buccirosso firma testo e regia di una trasposizione ai giorni nostri, in un esilarante affresco della normale famiglia benestante italiana, in”Il Pomo della discordia”, dove «possiamo realmente comprendere come a volte la realtà, possa di gran lunga superare le fantasie, anche quelle più remote dell’antica mitologia».
Il visionario regista Luciano Melchionna, in scena il 28 marzo, firma l’amara e divertente commedia di Carmine Amoroso resa celebre dal film di Mario Monicelli del 1992, “Parenti Serpenti”, con un interprete d’eccezione: «Immaginare Lello Arena, con la sua carica comica e umana, nei panni del papà mi ha fatto immediatamente sorridere, tanto da ipotizzare il suo sguardo come quello di un bambino intento a descrivere ed esplorare le dinamiche ipocrite e meschine che lo circondano nei giorni di santissima festività. È un genitore davvero in demenza senile o è un uomo che non vuol vedere più la realtà e si diverte a trasformarla e a provocare tutti?».
Scritto e diretto da John Pielmeier, “Voci nel buio”,è un elettrizzante e sorprendente thriller, in scena l’11 aprile, ambientato in una baita isolata, in cui rimane bloccata una famosa psicologa conduttrice di una seguitissima trasmissione radiofonica. Una straordinaria Laura Morante terrà il pubblico con il fiato sospeso, dando voce alla protagonista perseguitata da un maniaco.