Età media troppo alta per un futuro migliore. Si cercano tesserati per contare i voti da portare ad un Tajani sempre più nel baratro
VITERBO – Giovedì scorso, a San Martino al Cimino si sono riuniti i vertici di Forza Italia. Nel leggere l’entusiasmante comunicato stampa diramato dal coordinamento provinciale del partito, sembrava che l’evento fosse di proporzioni bibliche. Basta leggere questo primo passaggio:
Forza Italia, massima mobilitazione e ranghi serrati giovedì sera a San Martino al Cimino.
Tanti sindaci, amministratori, coordinatori politici, provenienti da tutti i comuni della provincia, si sono ritrovati ieri sera in un noto locale di Viterbo.
L’affluenza è stata veramente notevole, in un periodo nel quale soffia ancora forte il vento pericoloso dell’anti-politica.
In tanti hanno risposto all’invito del senatore Francesco Battistoni, presenti i vertici locali del partito: il coordinatore Dario Bacocco, il capogruppo in provincia Alessandro Romoli, il capogruppo al comune di Viterbo Giulio Marini e, a fare gli onori di casa, il sindaco di Viterbo Giovanni Arena.
A corredo del comunicato le foto del solo tavolo dei lavori ma non del pubblico. Quella foto la pubblichiamo noi per rendere meglio l’idea di un partito che non esiste più e dove l’età media è quella da dopo lavoro ferroviario.
Non ci sono più i giovani, non ci sono più forze ma solamente un maldestro tentativo di contare, attraverso il tesseramento, quello che potrà essere il risultato delle prossime elezioni europee.
Niente seguito, niente voti. Se la suonano e se la cantano nella speranza che qualcuno ancora ci caschi.
I prossimi appuntamenti elettorali di primavera, il 26 maggio si vota per le europee e per le amministrative, Forza Italia vorrebbe giocare una partita di “comando”. Invece i numeri sono impietosi.
Come si fa a scrivere ad esempio:
“Un popolo fatto di amministratori, di sindaci, di servitori delle istituzioni ad ogni livello e di qualificati e responsabili rappresentanti politici delle più nobili stanze provenienti da ogni Comune si è stasera ritrovato, pronto più che mai a fronteggiare le future sfide che le prossime scadenza ci pongono davanti”.
Quali sfide? Beh ci sono appuntamenti importanti sul territorio. Ad esempio Tarquinia e Civita Castellana.
All’incontro di giovedì, di Tarquinia, il partito del senatore Battistoni ha proposto un quartetto niente male, Manuel e Bruno Catini, Gianni Moscherini e Giovanni Guarisco. Saranno loro a raccogliere l’eredità del dimissionario Pietro Mencarini e si stanno attrezzando per mettere in piedi una lista di tutto rispetto per tentare di trattare con le altre due corazzate del centrodestra e cioè la Lega Lazio e Fratelli d’Italia.
Stessa cosa su Civita Castellana e via via in tutte le altre realtà dove si vorrebbe giocare un ruolo decisivo. Purtroppo manca l’entusiasmo e, soprattutto, mancano gli uomini. Di anziani ne hanno in numero quasi sufficiente a riempire la saletta di San Martino ma da qui al 26 maggio tutto può ancora accadere. Chissà!