Dallo storico record di 12mila alle “misere” 900 che sono il preludio alla grande debacle delle Europee. A Tarquinia gli azzurri non sono in grado di presentare addirittura una propria lista
VITERBO – Qualche giorno fa ricorreva il 25° anni dalla fondazione di Forza Italia. Appuntamento storico che, di fatto, ha sancito anche la fine dello storico partito di Berlusconi.
Pur di far rieleggere Tajani al Parlamento Europeo hanno convinto l’ottantaduenne cavaliere a scendere nuovamente in campo. Sembra ugualmente tardi. Il dato più eclatante sta arrivando dai territori. Terribile. La provincia di Viterbo, ad oggi, ha raccolto solamente 900 tessere. Se andiamo a fare i conti della serva, cioè dividiamo la somma dei tesserati per i 60 comuni della provincia, il numero che esce, cioè 15, è a dir poco impietoso.
Se consideriamo che la parte del leone, nel tesseramento, l’ha fatta la città di Viterbo dove c’è il sindaco in carica, significa che in alcuni comuni non sono riusciti a farne nemmeno una.
L’attuale coordinatore, Dario Bacocco, promette finalmente i congressi che, come tutti sanno, non si celebrano da anni.
Neanche la forte immagine mediatica e l’altissimo spessore politico del senatore Battittoni sono bastati per smuovere i vecchi fans di Berlusconi. Un “nano tesseramento” se pensiamo che, in un passato non così lontano, la provincia di Viterbo portava elenchi di tesserati pesanti come vecchi elenchi telefonici.
Il record storico di 12mila tesserati è un ricordo lontanissimo. Adesso il partito di Forza Italia conta meno tesserati di Casapound, Leu e +Europa. Insomma un declino inesorabile che ha spinto i vertici nazionali del partito a convincere Berlusconi a scendere nuovamente in campo. Vederlo l’altro giorno in televisione faceva sorgere dubbi sul fatto che non fosse di cera o imbalsamato vivo. Forse hanno ragione i figli del “Presidente” quando dicono di lasciarlo in pace.
Non c’è solo l’appuntamento europeo ma anche molti piccoli appuntamenti locali. A Tarquinia, ad esempio, Forza Italia non è in grado di fare una propria lista. Che tristezza. Che fine.