Intanto domani si dice che, il “signore dei fornelli” Pietro Serafini, presenterà come sua espressione Laura Sposetti
TARQUINIA – Le elezioni amministrative per il rinnovo del consiglio comunale si stanno avvicinando velocemente e tra principianti e abiliti politici di un tempo che fu ce n’è per tutti i gusti. Se ne vedono, dicono e raccontano così tante che ogni tanto, un po’ di sana ironia, non turberà certo gli equilibri di una ex ridente cittadina consegnata da troppo tempo solo alla storia, quella degli Etruschi.Due le cose esilaranti accadute questa settimana. La prima è stata quella di rispolverare l’ottuagenario Maurizio Conversini quale sindaco per una coalizione allargata composta da comunisti, mezzi comunisti, ex comunisti e rimasugli del fu Partito Democratico che, come ricorderete, ha difficoltà nel riconoscersi nel simbolo.
Maurizio Conversini allettato (non a letto ma galvanizzato) dalle pressioni dei compagni ha approfittato di un intervista dell’ex sindaco Mauro Mazzola per tirare fuori la testa e vedere in che modo avrebbe reagito la città alla sua ritrovata giovinezza.
Niente. Per lui non solo non c’è stato nessuna reazione positiva ma, la parte che conta del disfatto partito democratico, ha pensato bene di mettere le mani avanti e ufficializzare la candidatura di Sandro Celli. Meglio non correre rischi. Maurizio Conversini è quindi consegnato alla storia e al “museo” politico di Tarquinia come novello Tutankamon che ogni tanto prova ad uscire fuori ma che inesorabilmente rimane lì dov’è, con una bella e affascinante storia da leggere e nulla più.
Poi, l’altra gaffe della settimana, appartiene a Gianni Moscherini. Ancora una volta confonde Tarquinia con Tuscania. La prima volta gli capitò, ma non fu colpa sua bensì del grafico, con la pubblicazione di un manifesto che aveva per sfondo le mura di “toscanella”.
In una recente intervista rilasciata ai colleghi de L’Extra.news dichiara:
“Il mio primo ricordo di Tarquinia? Ce l’ho ben nitido in testa. Era il 1995, da una settimana ero segretario generale della neocostituita Autorità portuale di Civitavecchia, e mi portarono a cena, una sera, in un ristorante di Tarquinia. E ciò che mi colpì furono le mura, illuminate, dal basso: è tutt’ora un ricordo fantastico”.
Forse la memoria lo ha ingannato di undici anni oppure la sua prima uscita a cena fu a Tuscania. Infatti, l’illuminazione dal basso delle mura di Tarquinia risale al 2006 quando l’opera fu realizzata dalla giunta Giulivi.
Questa settimana dunque la palma del novello Tafazzi va a Moscherini smemorato che confonde ancora una volta due magnifiche città etrusche che evidentemente poco conosce.
Infine, ci prepariamo per la prossima settimana. Finite le consultazioni tra i vari aspiranti e respiranti a tutto ecco che finalmente Pietro Serafini esce allo scoperto. Non essendo riuscito ad andare a dama con la candidatura che doveva unire “il buono, il brutto e il cattivo” e cioè Claudia Trippanera ecco ripiegare repentinamente verso Laura Sposetti. Dice che la presenterà domani. Dice! Noi aspettiamo la convocazione. Intanto continua ad incontrare papabili alleati come Moscherini e Riglietti . Quest’ultimo che, a questo punto, rischia di ritrovarsi come l’ortolano, solo e col cetriolo in mano.