Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo -Sono una normale cittadina in carrozzella, il giorno lunedì 27 maggio mi sono recata,con l’assistente domiciliare ed un’altra persona, negli uffici del Servizio Entrate Tributarie del Comune di Viterbo in via San Lorenzo, per effettuare un cambio di intestazione della bolletta della Tari.
Obbligatoriamente, dato che ancora non so volare, ho preso l’ascensore per andare al primo piano. Ho, però, sbagliato e mi sono trovata al secondo. Convinta di essere nell’ufficio giusto, suono il campanello un paio di volte, mi viene sì aperto, ma anche, gentilmente detto, che, purtroppo, la porta non si apre del tutto da tanto tempo e che, quindi, le carrozzine non possono accedere all’ufficio.
Fortunatamente, tra tutte le disgrazie, peso poco, e i miei accompagnatori, si fanno dare una sedia, mi ci mettono sopra, chiudono la carrozzina che finalmente riesce ad entrare da quella porta dispettosa, e mi accorgo che l’ufficio non è quello giusto. Facciamo il rewind e la signora ci informa che con l’ascensore è quasi impossibile scendere al primo piano perchè spesso si blocca. Una delle persone che era con me, allora, scende a piedi, prende l’ascensore e riesce a salire. Tutta felice per questa vittoria, salgo, ma, ahimè, si blocca e io con lui in quanto soffro di attacchi di panico con conseguente sbiancamento facciale e tachicardia.i miei amici provano a saltare, visto che a me risulta difficile e ad aprire le porte con le mani, ma niente. Alla fine ci viene in mente di spingere il tasto non del primo piano ma quello dell’uscita, le porte si aprono ed io sono nuovamente in grado di respirare. Non essendo riuscita, però, a fare ciò per cui era andata, ho dovuto attendere di sotto, come un cagnolino legato fuori il supermercato, il tempo necessario che è servito ai miei compagni di sventura per portare a termine la pratica.
Bau bau
Maria Antonietta Coccia