Finalmente escono allo scoperto. Hanno volutamente fatto perdere il PD e il centrosinistra per puntare sul ballottaggio. Riglietti, nonostante cinque consiglieri, diventa una seconda scelta
TARQUINIA – Se non ci avesse incuriosito il titolo di un articolo pubblicato su un quotidiano online di Moscherini (incuriositi perché copiato in parte da un altro di Giulivi uscito pochi istanti prima), non ci saremmo mai accorti (visto che a noi i comunicati suoi non arrivano) dell’annunciato e siglato accordo sancito con Maurizio Conversini. L’ala oltranzista, dura, dei comunisti tarquiniesi, al ballottaggio saranno al fianco di Forza Italia e Fratelli d’Italia contro Alessandro Giulivi.
Ecco il passaggio di quel comunicato:
Si và (guardate come l’hanno scritto) verso una giunta e un consiglio comunale aziendali?
Come candidato sindaco delle Larghe Intese ritengo invece, in accordo con le altre liste della coalizione, di arricchire lo schieramento in caso di vittoria, proponendo una personalità autorevole quale l’ex sindaco Conversini, per ricoprire il ruolo di vicesindaco o di Presidente del Consiglio.
Dunque parole inequivocabili, chiare, pulite. Maurizio Conversini in questo ballottaggio giocherà la partita insieme a Gianni Moscherini.
Nonostante gran parte del gruppo che lo ha sostenuto al primo turno, l’avesse diffidato dal fare accordi con l’ex sindaco di Civitavecchia, il vecchio comunista non ha voluto sentire ragioni.
Non ci sarebbero altre spiegazioni e non c’è neanche più interesse alla tanto decantata conferenza stampa convocata per domani, proprio dall’ex sindaco comunista (col doppio pugno chiuso) per annunciare, probabilmente, quello che oggi lo staff di Moscherini ha messo nero su bianco in quel comunicato LEGGI IL COMUNICATO (la parte della pace fiscale scopiazzata a Giulivi).
Questa scelta calpesta il grande risultato ottenuto proprio da Fratelli d’Italia che si trova in coalizione con Gianni Moscherini e che dovrà lasciare spazio ai desideri di Conversini che, se eletto, avrà carta bianca per scegliersi la poltrona da vicesindaco o, in alternativa, quella di presidente del consiglio.
Sarebbe interessante conoscere la reazione anche di Sandro Celli e del Partito Democratico che a causa di questo accordo che Moscherini chiama come “larghe intese”, ormai non più segreto, con Gianni Moscherini, gli ha impedito di poter accedere al ballottaggio. Con i voti sottratti dalle liste di sinistra al Partito Democratico è stato subito evidente che le possibilità di giocarsi una chances al ballottaggio con Giulivi era praticamente impossibile.