Terni / Cascata delle Marmore: “archeologia industriale e vernacolo”

Rassegna nazionale di teatro dialettale nella splendida cornice del Belvedere superiore della Cascata delle Marmore, Parco Campacci “Libero Liberati” – sentiero 5

 

Marmore non vuol dire solo Cascata. La sua storia e quella del paesino che le dà il nome, sono infatti strettamente legate alla prima industrializzazione di Terni, cominciata a fine Ottocento. Una memoria che si fa sempre più labile e che, ahimè, rischia di scomparire irrimediabilmente: a tenerla in vita ci prova la Pro Loco Marmore, con un ricco programma di eventi.

Archeologia industriale en plein air situato lungo il sentiero n.5, si presenta come un museo a cielo aperto che riunisce sei grandi manufatti provenienti dalle centrali idroelettriche di Galleto e Narni: turbine delle tipologie Kaplan e Francis, e distributori di flusso per turbine. Realizzato nell’ambito della prevista riqualificazione di tale sentiero 5 della cascata delle Marmore, il parco potenzia il percorso didattico sugli impianti idroelettrici locali in parte già presente ai Campacci, fra le cisterne che servivano per la captazione delle acque che poi attraverso le condotte forzate venivano portate a valle per produrre l’energia elettrica necessaria a funzionare i tanti stabilimenti del ternano, acciaieria in primis. Ma la collocazione dei macchinari in questa zona ha una logica molto più evidente se si pensa che questa era proprio l’area dove veniva captata l’acqua e portata a valle attraverso delle condotte forzate, e che oltre a questi enormi macchinari di acciaio (autoprodotti dalle acciaierie) sono presenti ancora le cisterne che servivano per la raccolta dell’acqua.

A tanta storia, natura, bellezza, opere di ingegneria, archeologia industriale, affiancheremo un evento tradizionale, consolidato negli anni “Archeologia industriale e vernacolo: il dialetto delle nostre tradizioni” rassegna nazionale di teatro dialettale che si svolgerà dall’1 al 10 agosto 2019 presso il Belvedere superiore della Cascata delle Marmore, Parco Campacci (Libero Liberati). Si, proprio alla Cascata delle Marmore sito candidato al riconoscimento come patrimonio culturale ed immateriale dell’umanità, all’interno di un’area suggestiva e di notevole valore paesistico dalle grotte speleologiche presenti nel sottosuolo e al lato di quelle acque che tanti poeti hanno incantato, in un connubio perfetto tra natura, arte e allegria, in una location che non è solo una cornice scenografica, ma è una vera e propria miniera di bellezza e magia.

Nel periodo prescelto, alla Cascata delle Marmore, sito candidato al riconoscimento come patrimonio culturale ed immateriale dell’umanità, si alterneranno le migliori compagnie teatrali amatoriali provenienti da tutta Italia che porteranno in scena commedie in vernacolo di autori contemporanei, giovani talenti e traduzioni e adattamenti di capolavori teatrali.

Con l’innovazione e unicità della location, accessibilità, eccellenza qualitativa, diversità e multietnicità dei fruitori, arredo storico (accessibile a tutti anche a portatori di handicap) oltre a cultura e tradizione – con la messa in scena di commedie dialettali comiche – si può far ridere e sognare anche chi ormai sogni non ne ha più!  Sì, perché per la Pro Loco Marmore ridere è una cosa seria!

 

 

 

 

Perché il dialetto?

Perché è l’espressione di un popolo, è come una spugna che assorbe fatti, episodi, luoghi, persone e che restituisce fatti, episodi, luoghi, persone con profilo e identità precisi, ma soprattutto con un’anima. L’importanza del dialetto, sta nel fatto che è vicinissimo alla vita quotidiana e verace della gente e rappresenta una diversità di radici storiche, di culture, di esperienze umane che non deve andare perduta.

Perché è un patrimonio culturale da tutelare. Valorizzarlo significa farne apprezzare il legame intimo e particolare con il territorio, le capacità espressive, i contenuti comici, poetici, ironici. Renderlo testo teatrale significa continuare una tradizione che ha radici antichissime e un ruolo di rilievo nell’ambito delle arti performative italiane. I dialetti sono lingue soprattutto perché, così come tutte le altre lingue, sono in grado di esprimere qualsiasi cosa. Molti pensano che con il dialetto si possa parlare solo delle cose più comuni come fare la spesa, commentare le partite di calcio, scherzare con gli amici. Ma questo non è vero: esiste infatti una tradizione di uso del dialetto anche in attività considerate ‘elevate’, come per esempio in letteratura. Come noto infatti, il napoletano, con le sue parole, non è “un dialetto ma bensì una lingua”. A dirlo è l’Unesco, tanto da riconoscerlo come patrimonio per l’intera umanità!!

Perché questo intervento educativo, sociale, ambientale, umanitario?

Perché la Pro Loco Marmore opera non solo nella valorizzazione del territorio, ma anche nella promozione sociale e umana. Quindi, perché non unire tali obiettivi nello stesso progetto?

Perciò teatro, dialetto, educazione socio-culturale, integrazione, tradizioni e archeologia… alla Cascata delle Marmore… non manca nulla!!!

La location, che è quanto di più straordinario la natura possa offrire, l’arredo storico (accessibile a tutti anche a portatori di handicap), la cultura, la tradizione… faranno sognare anche chi ormai sogni non ne ha più!

Il teatro non è solo palcoscenico!

 

L’evento

L’evento, della durata di dieci giorni, è rivolto a tutti e a tutte le fasce di età, con particolare riguardo ai minori, giovani, anziani, all’integrazione, alle fasce sociali più deboli e con problemi di handicap.

Il nostro territorio è ricco di natura, arte, archeologia, storia, cultura e tradizioni: tutto ciò che ci occorre per poter organizzare eventi e appuntamenti annuali, i cui destinatari sono bambini, ragazzi, anziani, persone con handicap, famiglie intere, persone vulnerabili e in situazione di difficoltà o di disagio socio-economico, nell’auspicio che possano essere apprezzati e ricordati per la loro ‘unicità’. Divertirsi per conoscere, con allegria, in uno straordinario connubio tra natura, arte, archeologia, tradizioni, sociale, cultura, turismo, in una location unica per la sua naturale bellezza e facilità di accesso.

 

Perché il teatro? Perché questo intervento educativo, sociale, ambientale, umanitario?  Perché alla Cascata delle Marmore?

A Terni non c’è più un teatro!!!

Consapevoli che il teatro da emozioni che la televisione non può dare, a Marmore lo abbiamo creato! Gli spazi teatrali si stanno riducendo per motivi vari? Nostro compito è ritagliarci uno spazio maggiore anche per il fatto che noi produciamo cultura. Non soltanto due orette di svago, ma produciamo cultura, perché quando uno prende in mano un copione sta lavorando su un’opera e non sta lavorando sul niente. La cultura ha bisogno del teatro e viceversa.

Si, d’estate si fa teatro al Sentiero 5,  all’interno di un’area suggestiva e di notevole valore paesistico, grazie alla presenza della Cascata delle Marmore, al centro di un monumentale parco di archeologia industriale a cielo aperto.

La validità della manifestazione è stata riconosciuta anche dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dei beni e delle attività culturali che, insieme a Regione Umbria, Provincia Terni, Comune Terni, Camera di Commercio Terni, UNPLI, UILT, Confcommercio Terni, Confartigianato Terni, Terre di San Valentino, CNA Umbria, hanno concesso il patrocinio, e questo per la Pro Loco Marmore è un bel fiore all’occhiello.

 

I gruppi teatrali

L’evento sta crescendo, giunto ormai alla sua settima edizione nazionale, ha raccolto quest’anno ben 38 richieste di partecipazione da parte di Compagnie teatrali provenienti da tutta Italia (e anche più d’una proveniente dalla stessa città):

Acquaviva Picena (AP), Ancona, Angiullara Sabazia (RM), Arezzo, Ascoli Piceno, Bagliano di Spoleto (PG), Baronissi (SA), Bisceglie (BT), Campello Sul Clitunno (PG), Casagiove (CE), Castiglion del Lago (PG), Circonvallazione Ostienze (RM), Latina, Loreto, Macerata, Magione, Montevarchi (AR), Napoli, Narni, Orvieto, Penne (PE), Perugia, Principina Terme (GR), Rieti, Tuglie (Lecce) Vico Equenze (NA), Montefiascone (VT) ecc

ed è stato davvero difficile scegliere chi avrebbe animato le nostre serate ternane. Sono stati interessati, per l’ospitalità degli artisti e loro seguito, operatori commerciali attraverso convenzioni con alberghi, ristoratori locali, società di servizi per la promozione del territorio.

 

Questo è il magnifico Sentiero 5 del Belvedere Superiore della Cascata delle Marmore dove si svolgerà “Archeologia industriale e vernacolo: il teatro delle nostre tradizioni”

 

 

 

 

 

Programma completo

 

 

 

 

Giovedì 1° agosto 2019 ore 21,00

Associazione teatrale del DLF Grosseto “Il Teatraccio”  – Principina Terra (GR)

“Ditegli sempre di si” commedia brillante di Eduardo de Filippo Regia di Claudio Matta

Venerdì 2 agosto 2019 ore 21,00

Compagnia Teatrale Arca – Trevi (PG)

 “I miracoli di Don Pierino” Traduzione, libero adattamento di “E’ asciuto pazzo o’ parrucchiano” di Gaetano Di Maio e regia di Graziano Sirci

Sabato 3 agosto 2019 ore 21,00

La Compagnia Teatrale “Gabbiani” – Baronissi (SA)

 “Porno subito”  di Ciro Villano e Ciro Ceruti, regia di Matteo Salsano

Domenica 4 agosto 2019 ore 21,00

Compagnia il Focolare – Loreto (AN)

 “Da giovedì a giovedì”  Di Aldo De Benedetti, regia di Rita Papa

Lunedì 5 agosto 2019 ore 21,00

Associazione Compagnia Delle Vigne – Orvieto (TR)

 “Prima IO” di Portarena Guglielmo, regia dello stesso

Martedì 6 agosto 2019 ore 21,00

Compagnia il Nostro Teatro – Napoli (NA)

“Il settimo si riposò” di Samy Fayad, adattamento e regia Salvatore Barba

Mercoledì 7 agosto 2019 ore 21,00

Compagnia dei teatranti – Bisceglie (BT)

 “Tre Preti per una besciamella”  di Tonio Logoluso Regia di Enzo Matichecchia.

Giovedì 8  agosto 2019 ore 21,00

Gruppo Teatrale La Compagnia degli Svitati – Perugia (PG)

 “Eh, ‘na volta!” di, con e regia di Giorgio Alberati

Venerdì 9 agosto 2019 ore 21,00

Compagnia Parla come Magni – Narni (TR)

 “Lo Scacco del barbiere” di e con la regia di Andrea Mencaroni e Quintilio Pica.

Sabato 10  agosto 2019 ore 21,00

Associazione Filodrammatica Compagnia D’Ercole – Montevarchi (AR)

 “Il malato immaginario” di Molière, traduzione, adattamento e regia di Leonardo Caprini

 

Conosciamo le compagnie

 

Giovedì 1° agosto 2019 ore 21,00

L’Associazione teatrale del DLF Grosseto “Il Teatraccio”  – Principina Terra (GR)

La Compagnia “Il Teatraccio” nasce a Grosseto nel giugno del 1983 da un’ idea di sette amici di cui solo qualcuno con esperienze teatrali. L’obbiettivo del gruppo è fin dall’inizio “divertire divertendosi” ma questo non ha mai limitato la ricerca di costante miglioramento nella qualità dei lavori e la voglia di uscire dal contesto locale per confrontarsi con palcoscenici e pubblico diversi. Il repertorio spazia dai testi classici di Eduardo De Filippo, E. Scarpetta, fino ad autori più moderni.

Quasi per gioco viene portata in scena la commedia di Eduardo De Filippo “Ditegli sempre di sì”, sotto l’abile e paziente regia di Claudio Matta. Grazie al notevole successo riscosso tra il pubblico, si realizzano diverse repliche dello spettacolo, sia in provincia che fuori, ampliando ormai “il gioco” ad orizzonti che sembravano irraggiungibili.

La Compagnia ha il vanto di aver partecipato a diverse rassegne invernali ed estive di spettacoli teatrali e musicali aggiudicandosi di anno in anno PRESTIGIOSI PREMI, quali: Migliore Regia, Migliori Attori e Attrici protagoniste, Migliori Attori e Attrici caratteriste, Migliori Spettacoli, Miglior gradimento del pubblico e varie nomination.

Il Gruppo, inoltre, si è da sempre distinto come promotore e come partecipante ad iniziative organizzate a scopo benefico da svariate associazioni provinciali e nazionali, raccogliendo larghissimi consensi di pubblico. Nel corso degli anni, la Compagnia è notevolmente cresciuta, maturando e migliorandosi di spettacolo in spettacolo, difatti, oggi ne fa parte un gruppo eterogeneo sia di giovani che meno giovani, di origini prevalentemente napoletane e conta del valido aiuto di uno staff composto da truccatrici, costumiste, parrucchiere, montatori, scenografi e tecnici audio/luci. Uno staff sempre presente e dinamico che permette di assolvere in breve tempo l’onere tecnico/logistico del quale una compagnia teatrale necessita.

“Ditegli sempre di si”

commedia brillante di Eduardo de Filippo Regia di Claudio Matta

La storia rientra nel gioco degli equivoci che si sovrappone a quel grande e rocambolesco equivoco che è la vita. Michele esce dal manicomio e la sorella Teresa è ben decisa a tener nascosto lo stato del fratello, cercando, intanto, un buon matrimonio con la figlia di un amico. Durante la permanenza nel luogo di cura mentale, viene insegnato a Michele a ragionare e l’intera storia si gioca sulla ferrea volontà del povero Michele di interpretare letteralmente quanto sente dire, non tenendo conto di bugie, sottintesi e giochi di parole. Ed è proprio qui che casca l’asino. Michele, di cui nessuno sospetta i disturbi, poiché amici e conoscenti tutti lo credono rientrato da un viaggio d’affari, non è in grado di comprendere metafore o esempi, e prende tutto alla lettera. Si agita quando vede che le persone intorno a lui non seguono binari “logici” e va letteralmente in tilt quando sente recitare una poesia. Agli occhi dello spettatore Michele è palesemente disturbato, ma il bello è che nessuno dei personaggi con cui interagisce se ne accorge.

Michele è convinto di essere dalla parte della ragione e che siano gli altri a dire cose contraddittorie o imprecise, e a fare cose strane, ma l’anno trascorso in manicomio lo ha irrimediabilmente segnato e, suo malgrado, diventa artefice di una serie di equivoci e di colpi di scena il cui risultato è una commedia esilarante che offre grandi spunti di riflessione sul sottile significato della follia. 

 

Venerdì 2 agosto 2019 ore 21,00

Compagnia Teatrale Arca – Trevi (PG)

La “Compagnia Teatrale ARCA” nasce nel 1980, per volontà del gruppo parrocchiale della Chiesa della Sacra Famiglia di Borgo Trevi (PG).Data la giovane età degli attori, molti di essi, nel corso degli anni, abbandonano il gruppo. Grazie alla caparbietà di Nadio Beddini e Graziano Sirci  che si preoccupano di ricercare in continuazione nuovi aspiranti attori, la Compagnia riesce comunque a continuare il proprio lavoro potendo contare sempre su nuova linfa e vitalità. A partire dal 1987 un contributo viene anche dall’assiduo impegno di Gaetano Stella che fondando la compagnia denominata “La Bottega dell’ARCA” dà la possibilità a ragazzi dai 10 anni in su di recitare sul palcoscenico e di mettersi alla prova superando la normale timidezza e diffidenza. Dal 1987, quindi, la “Bottega dell’ARCA” rappresenta il “vivaio” ufficiale della Compagnia madre attraverso il quale i giovani attori passano prima di spiccare il volo verso i palcoscenici delle più importanti piazze umbre e non solo.

“I miracoli di Don Pierino”

Traduzione, libero adattamento di “E’ asciuto pazzo o’ parrucchiano” di Gaetano Di Maio e regia di Graziano Sirci

A Coste, un paesino di montagna di poche anime, il parroco Don Pierino fa di tutto per mantenere viva la fede delle sue pecorelle, anche se questo significa, un po’ troppo spesso, sostituirsi alla Divina Provvidenza facendo passare per miracoli eventi che il sacerdote manipola a fin di bene. Naturalmente il paese non manca di nutrire qualche diffidenza e i notabili del posto – il Sindaco, l’Avvocato, una Baronessa decaduta e una Nobildonna spiantata, spalleggiati dal Cardinale – sono decisi a vederci chiaro, non sospettando che le loro investigazioni produrranno esiti impensabili ed indesiderati. Per puro caso? Niente affatto, perché a muovere realmente i fili della vicenda è la machiavellica perpetua di Don Pierino, che ha il chiodo fisso di regolarizzare con il matrimonio un’unione di fatto, da cui è nato un bambino, tra l’ingenua maestrina del paese e il figlio della Baronessa. E se tutto questo non bastasse, ad ingarbugliare la storia ci si mette anche Modestino, il sagrestano, eternamente affamato ed inguaribilmente pasticcione…

GRAZIANO SIRCI – regista

Come attore, mimo e regista ha collaborato con il Teatro Lirico di Spoleto, il Ballet de Nancy, il Festival dei Due Mondi, il Fringe Festival di Edimburgo, Segni Barocchi Festival, la Sagra Musicale Malatestiana, il Festival Donizetti, il Teatro Stabile dell’Umbria, Todi Festival.

Ha lavorato nei teatri di Bordeaux, Tokyo, Kyoto, Osaka, Hiroshima, Nagoya, Doha, Perth, Salisburgo.Ha coordinato gli eventi per il Festival dei Due Mondi e ha diretto il Teatro Civico di Norcia.Attualmente è regista collaboratore presso la Fondazione Carla Fendi.

 

Sabato 3 agosto 2019 ore 21,00

La Compagnia Teatrale “Gabbiani” – Baronissi (SA)

Passione autentica per il teatro, grande determinazione e vera amicizia, sono gli ingredienti che hanno tenuto uniti quattro aspiranti attori che nel 2002, mossi dal loro entusiasmo, hanno dato vita alla compagnia teatrale “I Gabbiani” di Baronissi. 

La piena realizzazione del giovane team di attori, avviene quando nella compagnia entra a far parte il regista professionista Matteo Salsano che con la sua rodata esperienza, e dopo aver lavorato al fianco di Luca De Filippo, dà sicuramente al gruppo, una marcia in più, che gli permette di fare un salto di qualità. 

Prendendo le distanze dagli spettacoli teatrali della tradizione di Scarpetta e De Filippo, pur riconoscendone la grandezza, la compagnia “I Gabbiani”, ha sempre proposto al suo pubblico, commedie frizzanti, ironiche, dove non c’è tempo di annoiarsi. 

Portando il loro teatro in giro per l’Italia, la compagnia ha ottenuto grandi soddisfazioni «Veniamo chiamati solo per l’alta qualità dei nostri spettacoli, – tiene a sottolineare Felice De Caro – visto che ci autogestiamo, creiamo da soli le nostre scene, ci occupiamo del loro trasporto, facciamo le prove nel mio garage. Se poi tutti questi nostri sacrifici, fatti unicamente per passione li abbiamo affidato a un regista professionista che ci dirige insegnandoci la professionalità da tenere sul palco significa avere quella spinta maggiore che ci ha portato a fare il salto di qualità».

“Porno subito”

di Ciro Villano e Ciro Ceruti, regia di Matteo Salsano

Una bella sui generis, la bisbetica indomata, una giovane “benedizione”, un sacerdote inconsapevole e… i due compari: fotografi di professione, latin lover per passione, passaguai per vocazione. Le paradossali disavventure di sei improbabili personaggi alle prese con scappatelle da non far trapelare e una figlia da nascondere, una gravidanza da programmare e un matrimonio da celebrare. “Porno subito”: un’esilarante commedia in due atti tutti da ridere… fino all’ultimo fotogramma.

Gli attori dimostrano capacità attoriali fuori dall’ordinario, arricchendo il testo con un ritmo indiavolato e uno studio dei personaggi che raramente si vedono nell’ambito delle compagnie amatoriali e anche per questo è difficile individuare un’interpretazione che spicca sulle altre.

 

Domenica 4 agosto 2019 ore 21,00

Compagnia il Focolare – Loreto (AN)

Sei anni di passione per il teatro di E. De Filippo. La nascita di un gruppo amatoriale che si ritrova a condividere questa avventura, e che ancora oggi continua a farlo grazie al regista Sergio Locascio. Una cavalcata di autentiche emozioni, una storia di vecchie e nuove amicizie fatte anche di saluti e addii, la giostra della vita, ma pur sempre la Compagnia Instabile “Il Focolare” fondata da due grandi amici Sergio ed Antonio.

“Da giovedì a giovedì”

Di Aldo De Benedetti, regia di Rita Papa

La commedia scritta da Aldo De Benedetti nel 1959 racconta con garbo una vicenda che ha come protagonista una coppia alto borghese.

Fu portata in scena per la prima volta nel gennaio del ’59 al Teatro Eliseo di Roma da attori del calibro di Franco Volpi, Elisa Cegani, Aroldo Tieri e Francesco Mulè.

La trama offre numerosi spunti sulla vita di coppia: dall’infedeltà coniugale (o presunta tale), scendendo profondamente nella psicologia femminile e nella sua impossibile comprensione da parte di quella maschile, regalando momenti di ironia e grottesche situazioni divertenti.

 

Lunedì 5 agosto 2019 ore 21,00

Associazione Compagnia Delle Vigne – Orvieto (TR)

La Compagnia delle Vigne, associazione culturale nata nel 2009 nell’ex cantina sociale del borgo di Sugano, mette in scena testi originali da cui emerge il profondo legame con il territorio di appartenenza, utilizzando il dialetto come strumento di espressione culturale per rappresentare la realtà, rielaborando in chiave tragicomica le vicissitudini, le preoccupazioni e le aspirazioni della gente comune.

“Prima IO”

di Portarena Guglielmo, regia dello stesso

L’azione della commedia, scritta e diretta da Guglielmo Portarena, si svolge nella campagna di una qualsiasi località italiana nella seconda metà dell’Ottocento, anche se i riferimenti alla campagna orvietana sono chiari. Un nobile signorotto, che pensa di essere “padrone” non solo della terra ma anche di tutto quello che vi è sopra, s’ invaghisce di una giovane contadinella alla vigilia delle nozze, e con assoluta noncuranza mette in atto lo “Ius primae noctis”. La situazione si complica, ma tra un religioso compiacente ed una pseudo fattucchiera ricca di saggezza si giungerà ad un lieto fine.

 

Martedì 6 agosto 2019 ore 21,00

Compagnia il Nostro Teatro – Napoli (NA)

“Il pubblico vuole ridere…

Questo è stato l’imperativo che ha fatto breccia dentro di noi indirizzandoci all’opera da rappresentare.

E poi ridere fa bene! Una risata allunga la vita. La comicità del resto è nel nostro quotidiano, basta guardare bene e sentimenti come l’invidia, l’amore non corrisposto, le manie e i difetti, il desiderio irraggiungibile di una vita migliore possono diventare lo strumento ideale per una storia esilarante.

Abbiamo così scelto Samy Fayad”

“Il settimo si riposò”

di Samy Fayad, adattamento e regia Salvatore Barba

Trame colorate e farsesche saranno terreno fertile per i personaggi, i costumi e l’ambiente delle sue commedie. La faranno da padrone il caso, il frainteso, l’intreccio tipico della farsa che vede protagonista quel napoletano mezzo burattino e mezzo uomo, granitico individualista, che cerca di risolvere i propri drammi indossando, si fa per dire, la maschera pulcinellesca necessaria per esorcizzare la miseria che fa da sfondo alle tragicomiche vicende umane raccontate dall’autore.

“IL SETTIMO SI RIPOSO’ “ non è solo il titolo della commedia ma è anche il desiderio irrealizzato del protagonista della storia. Eh già, perché Antonio Orefice, vedovo, la cui già “grama” esistenza è corrosa dall’invidia per il suo fortunato vicino Vincenzo Camporeale, vorrebbe, almeno la domenica, dormire un po’ di più.

“E’ DOMENICA SILENZIO, GRAZIE”. Così tuona il cartello davanti alla sua porta. Non servirà a nulla: una girandola di improbabili e singolari personaggi turberanno la sperata tranquillità domenicale del povero Antonio che finirà per vivere un vero e proprio incubo.

 

Mercoledì 7 agosto 2019 ore 21,00

Compagnia dei teatranti – Bisceglie (BT)

Grazia Mastrapasqua, Presidente della Compagnia dal 2005, oltre a lavorare nel campo teatrale lavora anche in televisione e le è capitato di avere ruoli anche per il cinema, trovandosi a girare scene al fianco di attori del calibro di Alessandro Preziosi, Raul Bova, Michele Placido, Diego Abatantuono, solo per citarne alcuni. La sua vera e grande passione resta il teatro col quale ha iniziato a lavorare nel lontano 1996. Ha studiato, frequentato, fatto esperienze fino a quando nel 2004, lavorando per la realizzazione del Musical Jesus Christ Superstar, incontra Enzo Matichecchia col quale si instaura un rapporto di grande amicizia e collaborazione che li porta a fondare la Compagnia. Tantissimi i lavori realizzati, altrettanti i premi ricevuti recitando in tutta Italia.

La Compagnia è stata fondata per permettere ad un gruppo di amici innamorati del teatro di riuscire a lavorare in collaborazione per sopperire alle difficoltà che la diffusione della cultura incontra nel nostro paese.

“Tre Preti per una besciamella”

di Tonio Logoluso Regia di Enzo Matichecchia.

La sagrestia di una chiesa di un paese di una qualsiasi provincia italiana. È in questo ambiente che si svolge l’intera vicenda: tutto ruota intorno a sei incredibili confessioni che risulteranno essere terribilmente vere nel loro paradosso. Una famiglia, che di normale ha ben poco, causa un esaurimento nervoso senza precedenti a Don Remigio e Don Cosimino, due preti che hanno la sventura di confessare in sequenza: la madre, i due figli gemelli, la suocera e il coro delle Sempiterne. Non meno colpiti dalla “aliena” famiglia sono Gabriele, il sagrestano mezzo scemo, e soprattutto Assunta, la perpetua, zitella acida e scaltra, protagonista sia di una paradossale confessione col padre della famiglia che di un piano ingegnoso architettato con l’aiuto di Don Emilio (il terzo prete) per mettere fine a quella che è diventata una vera e propria persecuzione ma di cui ne farà le spese un’innocente donna che si trova coinvolta in una confessione ai limiti della realtà. Tre preti per una besciamella è una girandola di situazioni di estrema comicità che prendono il via da questa fantomatica besciamella, “messa nel piatto” sin dalla prima confessione e che si ritrova puntualmente nei sei quadri che compongono l’opera. Una “ricetta” di spettacolo per tutte le età e per tutti i gusti: raffinata, saporita, invitante e soprattutto… divertente.

 

Giovedì 8  agosto 2019 ore 21,00

Gruppo Teatrale La Compagnia degli Svitati – Perugia (PG)

Il Gruppo nasce nel 1984 per iniziativa di Giorgio Alberati, noto ed apprezzato personaggio del teatro amatoriale umbro.  La Compagnia, pur avendo iniziato la sua attività ormai da più di trent’anni, dal 1994 ha assunto una veste legale, procurandosi l’agibilità Ministeriale ed Epals, iscrivendosi anche alla UILT. E’ ovvio che in questi anni il Gruppo ha mutato gradatamente la sua fisionomia con l’ingresso e l’uscita di tanti elementi, ma la presenza di “un nocciolo duro” di 4/5 persone ha permesso un costante successo e spronato tutti ad un miglioramento continuo ed ad una crescita culturale sempre più ampia.

“Eh, ‘na volta!”

di, con e regia di Giorgio Alberati

Come dice già il titolo sono due atti nostalgici e cabarettistici. L’autore, scherzandoci sopra, ha fatto una specie di confronto tra quello che c’era una volta e quello che c’è adesso. In un certo senso come la gente sia cambiata di fronte a tante novità (i soldi che non bastano mai, la famiglia, l’amore, la fretta…) e forse molti sicuramente si riconosceranno in queste nuove situazioni che la vita odierna ci presenta.

 

Venerdì 9 agosto 2019 ore 21,00

Compagnia Parla come Magni – Narni (TR)

Nasce nel 1992 con lo scopo di animare la festa di Santa Rita presso l’omonima parrocchia di Narni. Quell’esperienza consolidò vecchie amicizie e ne fece nascere delle nuove, tanto da  dar vita ad una Compagnia che ogni anno è riuscita ad offrire al territorio narnese e non solo nuovi lavori. La Compagnia ha portato sulla scena testi di Renato Brogelli,  Giovagnoni,  Bicini, Martellotti, Di Majo, Italo Conti.

“Lo Scacco del barbiere”

con la regia di Andrea Mencaroni e Quintilio Pica.

La storia, ambientata nei primi anni ’80 del secolo scorso, ruota intorno alla figura di un barbiere, costantemente affannato a far quadrare il bilancio di una famiglia intenta a dilapidare i suoi risparmi e mandare a monte i suoi sogni, finchè un giorno sembra arrivare la grande occasione.

 

Sabato 10  agosto 2019 ore 21,00

Associazione Filodrammatica Compagnia D’Ercole – Montevarchi (AR)

Associazione teatrale, nata nel 2002 e composta da una decina di persone, con a capo il mitico regista castellano Leonardo Caprini e preseduta da Francesco Massi.

La Compagnia ha rappresentato una nuova commedia per ogni anno di attività, iniziando con opere di narrazione locale, appositamente scritte, e giungendo negli anni ad interpretare veri e propri lavori teatrali di autori diversi. Ha replicato ciascuna opera allestita in varie rassegne ed eventi di Teatro Popolare sia in Toscana che in Umbria sempre riscuotendo lusinghieri successi.

Il genere adottato è quello comico/ tragicomico con trame ricche di incomprensioni, disguidi e fraintendimenti… Infatti l’intenzione di questa compagnia è quella di divertirsi e far divertire il pubblico…

“Il malato immaginario”

di Molière, traduzione, adattamento e regia di Leonardo Caprini

Il grottesco prevale sulla farsa, la comicità è bonaria e immediata.

La rappresentazione si svolge in un ambiente piuttosto asettico con una poltrona su cui siede con una serie di cuscini Argante coperto da buffe vestaglie e copricapo, un tavolino pieno di pozioni e attrezzi medicali. La stanza vuole essere la metafora della sua solitudine e la prigione della sua nevrosi/depressione.Argante, ossessionato dalla propria salute e convinto che non ci sia nulla di più importante della medicina, ha deciso di dare in moglie la propria figlia a un medico goffo e pedante che è invece innamorata di un bel giovane. Accanto ad Argante trama la sua seconda moglie che vuole impossessarsi dell’intero patrimonio del marito.

A dar man forte alla figlia c’è una cameriera molto determinata.

Ingiustamente insultata da Argante, nonostante gli sia più fedele della sua stessa moglie,  è la vera mente del colpo di scena finale.

La reazione di grande cinismo e soddisfazione della moglie e la genuina disperazione della figlia lo convince a scacciare la moglie fedifraga e dare in sposa la figlia al suo innamorato, a patto però che il giovane diventi medico.