Tutto nasce dalla denuncia dell’altro figlio. Le donne, accusate di appropriazione indebita (avrebbero fatto sparire oltre 500mila euro), rischiano fino a cinque anni di carcere
CIVITAVECCHIA – Una brutta vicenda familiare che, dopo le carte bollate, finirà con una sentenza del Tribunale di Civitavecchia per stabilire se le accuse, pesantissime, mosse da Andrea Pezzola, alla sorella Monica e alla madre Graziella Mancini, saranno oggetto di sentenza di condanna che potrà scaturire dal processo che inizierà a Civitavecchia il 9 marzo 2020 con giudice designato Luigi Giannantonio.
Il sostituto procuratore Allegra Migliorini, dopo l’istruttoria durata diversi mesi, aver valutato tutte le denunce che i familiari si erano fatte a vicenda, letti tutti gli atti prodotti, ha ritenuto credibili le accuse documentali mosse da Andrea Pezzola e rinviato a giudizio madre e figlia.
Cosa è accaduto al ristorante L’Angoletto e a questa famiglia che sembrava, inizialmente, gestirlo in amore e armonia?
Lo racconta in una denuncia piuttosto dettagliata la vittima, Andrea Pezzola, assistito dal professor Carlo Taormina che ha allegato una relazione tecnica del ctu nella quale venivano confermati gli ammanchi e il danno subito, quantificato in oltre 500mila euro.
La Pm Migliorini, nella stringata motivazione del rinvio a giudizio delle due donne, sintetizza così i capi di imputazione:
Per il delitto p. e p. dagli artt 110 e 646 rm. 7 e 11 c.p. perché, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, nella loro qualità di sode ed amministratori della società “L’Angoletto s.r.L”, tenendo una contabilità irregolare delle entrate della predetta società ed omettendo di iscrivere nella contabilità gli incassi effettivamente percepiti, si appropriavano della somma complessiva di euro 542.682,42 sottraendole all’equa ripartizione tra i soci dei ricavi e, più in particolare, della quota spettante a Pezzola Andrea. Con l’aggravante di cui ai nn. 7 e 11 per aver cagionato a Pezzola Andrea un danno di rilevante gravità e per aver commesso il fatto con abuso di prestazione d’opera, essendo amministratrici della società “L’Angoletto”.
citazione a giudizio angoletto
Andrea, Monica Pezzola e la madre Graziella Mancini, gestivano il ristorante L’Angoletto, posizionato proprio nel centro cittadino di Montalto di Castro. Un locale conosciuto, molto frequentato, che aveva anche diverse convenzioni con alcuni enti e la locale caserma dei Carabinieri.
Sulla gestione dell’attività sono iniziate a sorgere delle dispute, in particolare tra fratello e sorella. Una vera e propria “guerriglia” messa in atto, come accertato dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, dalla sorella di Andrea che, poco alla volta, ha iniziato ad emarginarlo, fino ad escluderlo del tutto, sia dalla gestione della ristorazione che, cosa ancor più grave, da quella contabile nonostante detenesse il 50% delle quote.
Un periodo infernale. Fatto di reciproche denunce. Chiamate ai carabinieri. Raccolta di documenti contabili e fotografici. Insomma, una battaglia che ha finito con l’escludere del tutto Andrea Pezzola dalla gestione del ristorante.
Le due donne, in concorso tra loro, hanno messo in atto un piano ben preciso, secondo l’accusa, e fatto sparire ingenti somme di denaro dalle casse della società quantificate, precisamente in 542.862 euro. Da qui l’accusa di appropriazione indebita dalla quale dovranno difendersi dal marzo prossimo.