Acquisite le cartelle cliniche e riesumato il corpo del ristoratore sottoposto ad autopsia presso il Verano di Roma
CIVITAVECCHIA – La Città ha pianto e ricordato con grande commozione la scomparsa di Giuseppe Gaetano, ribattezzato “Baffone” per i folti baffi che da sempre gli “invadevano il volto. Conosciutissimo titolare dell’omonimo ristorante-pizzeria su viale Garibaldi a Civitavecchia.
Aveva 81 anni e da tempo soffriva di un male implacabile.
Era il 21 dicembre scorso. A distanza di un mese la notizia choc che sta sconvolgendo tutti quelli che lo conoscevano.
Sulla sua morte si sono addensate delle ombre e i familiari hanno presentato un esposto presso la Procura della Repubblica di Civitavecchia.
Durante la sua degenza nel reparto di cardiologia dell’Ospedale Civico San Paolo di Civitavecchia qualcuno lo avrebbe “aiutato” a salutare la vita terrena. Un’iniezione per sedarlo ed affrontare il trapasso nel sonno più profondo. Indolore. Ponendo definitivamente fine alle atroci sofferenze.
La notizia di questo “aiuto”, ricevuta telefonicamente dai familiari, direttamente dal medico, non è piaciuta. Dopo un primo momento di smarrimento, infatti, i familiari avrebbero richiamato il medico e registrato la telefonata (adesso agli atti).
Il figlio Francesco ha deciso, in accordo con il resto della famiglia, di denunciare l’accaduto.
Il capo della Procura della Repubblica di Civitavecchia, Andrea Vardaro, ha assegnato il fascicolo al suo sostituto Alessandro Gentile.
Dopo aver acquisito le prime informazioni, il sostituto procuratore ha iscritto sul registro degli indagati (Mod. 21), un medico cardiologo in servizio presso il nosocomio cittadino.
Subito dopo ha incaricato i carabinieri della locale stazione di effettuare perquisizioni e sequestri.
Il 27 dicembre, nel pieno delle festività natalizie, i carabinieri avrebbero fatto visita al reparto di cardiochirurgia dell’Ospedale San Paolo e sequestrato, cartelle cliniche e documenti vari.
Non solo. Sempre Gentile, il magistrato inquirente, ha disposto l’immediata riesumazione del corpo di “Baffone”, il suo trasferimento presso l’obitorio del cimitero romano del Verano dove già è stato effettuato l’esame autoptico e una serie approfondita di esami tossicologici.
A tutt’oggi la salma di Giuseppe Gaetano non sarebbe stata riconsegnata i familiari. Si attendono i risultati da parte del medico legale che dovrebbero comunque arrivare a giorni.
Sul registro degli indagati, al momento, un solo nome che, a quanto pare, corrisponda a quello di un cardiologo conosciutissimo in città.
Il capo di imputazione, da quanto trapelato, è l’articolo 579 del Codice Penale, ossia, “Omicidio del consensiente”:
Chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui, è punito con la reclusione da sei a quindici anni.
Non si applicano le aggravanti indicate nell’articolo 61.
Si applicano le disposizioni relative all’omicidio [575-577] se il fatto è commesso (2):
1) contro una persona minore degli anni diciotto;
2) contro una persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, per un’altra infermità o per l’abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti;
3) contro una persona il cui consenso sia stato dal colpevole estorto con violenza, minaccia o suggestione, ovvero carpito con inganno [613 2].
Nelle mani degli inquirenti le cartelle cliniche, presto gli esami dell’autopsia e la registrazione dove, in qualche modo, si fa riferimento ad una “sedazione”.
Una questione molto delicata che deve essere sviscerata in tutti i suoi aspetti. I familiari che hanno denunciato potrebbe essere stati suggestionati dalla telefonata che, in un momento di dolore, potrebbe essere stata travisata o ingigantita rispetto alla realtà dei fatti.
Oppure ci si trova davanti al caso in cui l’amico dottore, per volontà dell’ammalato sofferente, possa aver facilitato il sonno ma non certo procurato la morte.
In ultima analisi la decisione sia del medico che del paziente di escogitare un sistema per mettere fine agli atroci dolori provocati da un male incurabile e allo stadio finale.
Solo l’inchiesta giudiziaria, a questo punto, potrà mettere la parola fine e far ritornare “Baffone” a riposare in pace nella sua tomba.