ROMA – Autorizzare le Autorità di Sistema portuale ad erogare un contributo, fino ad un importo massimo di due milioni di euro, per ripianare le perdite finanziarie ed economiche delle imprese autorizzate ex art. 17 commi 2 e 5, dovute alla crisi generata dalla diffusione del Covid-19 fino alla fine della crisi.
E la proroga delle autorizzazioni in essere o già scadute ex art 17 commi 2 e 5 fino ad un massimo di cinque anni. Sono le richieste urgenti di natura economica-finanziaria che l’Associazione nazionale compagnie imprese portuali (Ancip) ha inviato oggi al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli e al presidente di Assoporti, Daniele Rossi, a sostegno dell’operatività e flessibilità lavorativa all’interno dei porti italiani.
Misure, è l’auspicio di Ancip, che dovrebbero entrare “possibilmente nel decreto in via di emanazione”.
“Le Compagnie e Imprese, autorizzate ad operare nei porti ai sensi delle disposizioni di cui all’art. 17, commi 2 e 5, della legge n. 84/1994 – riporta la lettera dell’Ancip -, in questo momento di assoluta emergenza, garantiscono de facto la tenuta operativa dei porti italiani, sopperendo alla mancanza di forza lavoro delle imprese e dei terminalisti, assenze dovute a malattie, ferie e congedi di vario genere. In sostanza, grazie alla propria flessibilità, gli art. 17 (Cooperative ed Imprese) rappresentano l’elemento principale e fondamentale per mantenere l’efficienza e l’operatività dell’intero sistema portuale nazionale”.
Lettera-Ancip
Intanto prosegue il dialogo tra il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, e i presidenti delle Autorità di sistema portuale per l’individuazione di misure di carattere economico ed organizzativo volte al contenimento delle ricadute negative e alla rapida ripartenza dell’economia del mare.
In particolare, si affronterà il tema degli interventi di sostegno finanziario e di rilancio dei porti e delle imprese portuali. A questo proposito, su proposta del ministro, si è scelto di procedere con l’istituzione di un gruppo di lavoro congiunto – Mit e Autorità di sistema portuale – per il rapido utilizzo di risorse già disponibili, ma non ancora nelle condizioni di essere spese. Al più presto tali risorse devono essere rese accessibili grazie a norme semplificate per la realizzazione delle infrastrutture, finalizzate al progetto di rilancio del sistema economico del mare.
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