Sulle mascherine fantasma domani la resa dei conti nelle commissioni bilancio e protezione civile. Sito mondiale dove “sgamare” le certificazioni false. Ieri sera ennesima e vana attesa dell’arrivo dei dispositivi. Fiamme Gialle e Nas potrebbero agire ancora più pesantemente
ROMA – Carmelo Tulumello con le valige pronte. Sull’affaire mascherine la sua posizione è molto critica i rischia di finire peggio rispetto a come sia iniziata.
Questa vicenda, bollata con troppa facilità ed arroganza da Zingaretti come fake news della destra, rischia di costargli molto cara a lui è agli altri tirati in ballo (Leodori). Un conto che, se presentato come ad un qualsiasi cittadino senza protezioni varie, sarebbe davvero salatissimo. Per lui pure sembra giunta l’ora della fine(politica ovviamente).
Già perché i “Santi” che prima lo proteggevano si sono velocemente dileguati. Non può neanche chiedere aiuto al suo carissimo amico Luca Palamara. Poteva invece consigliarsi con la di lui moglie che, dopo tanti anni al servizio della Regione Lazio, oggi lavora presso l’Agenzia Italiana del Farmaco.
Questa volta l’hanno combinata grossa i ZingaBoys e, fidatevi, non è l’unica. Abbiamo ormai quasi la certezza matematica che Eco. Tech. non consegnerà mascherine della 3M come sottolineato nei comunicati stampa e, soprattutto, sulle novazioni che gli rinnovavano la maxi commessa da 35milioni di euro.
Abbiamo scritto tanto su questa cosa e, adesso, ci stiamo godendo il lavoro dei giornali e televisioni nazionali che hanno preso spunto anche dal nostro minuzioso lavoro.
Ci hanno chiesto, ma avete ricevuto intimidazioni? Certo che sì. Fa parte di questo meraviglioso lavoro. Se scrivi la verità, bene che ti vada, ti denunciano.
Ma torniamo alle mascherine. Nella giornata di oggi si era diffusa con insistenza la voce di una “visita” a sorpresa nei depositi della Protezione Civile sull’Ardeatina del Governatore Zingaretti.
Fonti ufficiali, hanno smentito questa passeggiata domenicale. Meglio così. Già perché ultimamente “spritzzino” non ne azzecca una. Appena finito di attaccare il governatore della Lombardia Fontana sulle Rsa ed ecco che scoppiano casi devastanti di focolai ovunque.
Campagnano di Roma zona rossa. Civitavecchia con due Rsa alle prese con due cluster imponenti. Rocca di Papa, Nerola e via via una pandemia che non da tregua a Zingaretti. A quanto pare, l’aperitivo sui navigli e gli involtini primavera hanno iniziato a segnare la fine del suo percorso politico. Lui però non molla, mentre la “sua” Regione Lazio rischia di perdere decine di milioni di euro in commesse alquanto strane, tra profumieri, elettricisti, divani, e via discorrendo, lui si preoccupa delle nomine delle aziende di Stato (Eni, Leonardo, Poste ecc.).
In bocca al lupo per domani e non faccia come suo solito presidente, non scappi. Si presenti alle commissioni e risponda alle domande che le saranno poste. Magari a fine giornata può sempre andare dalla Colbertaldo a fare una maschera di bellezza, un massaggino e bere una tisana rilassante.
Diversa la posizione di Carmelo Tulumello, ormai eletto a vero fenomeno da studiare per non mandare in tilt la Protezione Civile.
Per il pizzardone è giunta l’ora di tornare al proprio lavoro. Servono più controlli, c’è troppa gente in giro. Eppoi diciamocela tutta, in un momento come questo, dove la gente continua a morire e tante famiglie sono al verde, un incapace di siffatta specie non può, non deve ricoprire questo ruolo. Deve essere mandato sulla punta del Terminillo con in mano un taccuino per fare le multe agli sciatori. Per uno che non distingue una società di import di led e lampadine con quella di dispositivi di protezione è il minimo che si possa fare. Vederlo nella foto in pelliccia e tuba ci fa ancora più rabbia perché questo raccomandato ha fallito la sua missione. Sapere di essere un raccomandato, di ricoprire senza meriti il ruolo che ricopre lo dovevano far essere più umile e lui non lo è.