GENOVA – “Chi guarisce dal Covid-19 sviluppa sempre gli anticorpi protettivi al Covid-19. Importante scoperta cinese che conferma le mie teorie”. E’ il professor Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e presidente della Società italiana di terapia anti-infettiva a esultare per l’importante scoperta.
La conferma arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine, che ha rilevato nel 100% dei pazienti analizzati (285) la presenza degli anticorpi IgG, cioè quelli prodotti durante la prima infezione e che proteggono a lungo termine.
“Ciò significa – prosegue il professore – che il test sierologico può essere utile per diagnosticare i pazienti sospetti, risultati negativi al tampone, e identificare quelli asintomatici. In questa ricerca si è visto che tutti i pazienti studiati avevano sviluppato gli anticorpi specifici per il virus dopo circa 17-19 giorni dalla comparsa dei sintomi. Il tampone rimane efficace per confermare precocemente l’infezione, ma l’esame degli anticorpi può essere importante come complemento per la diagnosi dei casi sospetti negativi al tampone, e nel sorvegliare le persone entrate in contatto con i malati ma asintomatici”
Test Sierologici
Dal 4 maggio i testi sierologici, per determinare se si è venuto a contatto con il coronavirus in precedenza, saranno eseguiti su un primo campione di 150mila persone.
Servono a capire quante persone sono state colpite dal nuovo coronavirus. analisi del sangue che possono aiutarci a individuare se una persona, senza magari neanche saperlo, ha già contratto l’infezione in tempi più o meno recenti. In particolare il test sierologico sviluppato da Abbott rileva se una persona ha già contratto l’infezione identificando uno specifico anticorpo, l’ IgG. L’azienda farmaceutica americana Abbott, che ha appena vinto il bando indetto dal governo per la fornitura dei test sierologici nel nostro Paese, ha in programma di fornire gratis un primo lotto di 150 mila kit.
“Dal 4 maggio potremmo iniziare l’indagine sui primi 150mila cittadini organizzati in un campione che abbiamo strutturato insieme all’Inail e all’Istat per anagrafe, zona, censo”, dichiara il commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri.