Viterbo – Il presidente di Talete Spa, Andrea Bossola, rinviato a giudizio per disastro ambientale aggravato

Gravissime le accuse mosse dal Procuratore di Civitavecchia Andrea Vardaro. Già al centro di polemiche per le assunzioni clientelari fatte ai raccomandati del Partito Democratico, adesso le dimissioni

CIVITAVECCHIA – La notizia l’abbiamo data qualche giorno fa. La Procura della Repubblica di Civitavecchia ha chiuso le indagini legate all’abbassamento del livello del lago di Bracciano avvenuta nell’estate del 2017.

Il provvedimento emesso dispone la richiesta di rinvio a giudizio per disastro ambientale aggravato per vertici di Acea Ato 2 e Acea Ato 2.

Tra gli imputati Andrea Bossola che faceva parte del consiglio d’amministrazione. Per lui il capo d’imputazione parla chiaro:

Del reato p. e p. degli artt. 110, 452 quater, comma 2, n. 1), 3, c.p., perché, in concorso tra loro, Saccani Paolo Tolmino nella sua veste di Presidente del consiglio di amministrazione di Acca Ato 2 s.p.a., società gestrice del servizio idrico integrato dell’a.t.o. 2 denominato Lazio Centrale – Roma, Baisi Giuseppe, Cartoni Emanuela, Bossola Andrea, Bonifazi Annaclaudia, Stera Stefania, Intrisano Carmelo, Rapo Marco, nella loro veste di consiglieri di amministrazione, da un lato effettuando prelievi idrici in violazione di quanto previsto dalla concessione n. 1170 del 19.06.1990 emessa dal Ministro dei Lavori Pubblici di concerto con quello delle Finanze e, in particolare, continuando a captare l’acqua del lago sotto il livello di 161,90 m.s.m., dall’altro in violazione dell’art. 144, comma 2, del dlgs. n. 152/2006 e dell’art. l della concessione rilasciata  dal Ministero  dei Lavori Pubblici  ad A.C.E.A., non assicurando il mantenimento delle escursioni del livello del lago nell’ambito di quelle naturali, cagionavano abusivamente l’alterazione irreversibile dell’ecosistema  del lago di Bracciano, area naturale protetta, in particolare provocando:

1) scomparsa dell’habitat 3130 (rarissimo sul territorio italiano e custode, nel lago di Bracciano, della specie endemica Iosoetes sabatina e ufficialmente protetto a livello Comunitario con Direttiva Habitat UE/1992);

2) estrema rarefazione dell’habitat 3150 (potameti);

3) riduzione di diverse decine di ettari di estensione delle comunità di profondità a Chara sp.pl.;

4) eutrofizzazione delle rive con conseguente invasione delle comunità ripariali da parte di specie aliene;

5) alterazioni delle comunità faunistiche, sia per le specie di Vertebrati (uccelli ripari ali e dei canneti, rettili acquatici, anfibi, pesci), sia per quelle di invertebrati ripariali e acquatici;

6) variazioni eccezionali della conducibilità  e della torbidità delle acque con conseguenti  forti squilibri  nella  composizione fitoplanctonica.

Con l’aggravante di cui all’art. 452 quarter, terzo comma, c.p.

In Bracciano dal gennaio del2017.

La determinazione G 18901 adottata dalla Regione Lazio il 29 dicembre 2017 fu un “compromesso” insufficiente a rimettere a posto la situazione. Il provvedimento imponeva di non superare il livello di  161,90 metri e stabiliva di “condizionare l’attivazione delle captazioni da parte del gestore per eventuali situazione di emergenza, alla preventiva richiesta e conseguente autorizzazione espressa della competente Direzione regionale”.

Grazie all’interessamento e alle denunce presentate dal Comitato per la Difesa del Bacino Lacuale di Bracciano-Martignano oggi finalmente ci sono i nomi dei presunti colpevoli di quel disastro ambientale di portata epocale.

La Procura della Repubblica di Civitavecchia ha individuato le responsabilità oggettive del disastro ambientale provocato ad un ecosistema protetto a livello regionale ed europeo.

Ma Andrea Bossola, a fronte di un’accusa così grave, diventa oggettivamente incompatibile a ricoprire il ruolo di presidente della Talete Spa.

Nessuno ha mai più portato avanti le nostre denunce sulle assunzioni clientelari fatti sempre da Bossola in Talete lo scorso anno e denunciate, in modo dettagliato, nelle nostre inchieste giornalistiche.

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