Viterbo – Asl: Attivata l’interruzione di gravidanza farmacologica

VITERBO – Nei primi tre mesi dall’attivazione, su 75 procedure di interruzione di gravidanza effettuate nella Tuscia, 20 sono state le IVG mediche, il 30% de totale e senza nessuna complicanza.
Dal 1 febbraio l’unità operativa di Ginecologia e ostetricia di Belcolle, diretta da Giorgio Nicolanti, ha attivato la procedura farmacologica per l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG).
Le donne che scelgono questa nuova procedura, meno invasiva rispetto a quella chirurgica, possono avviarla accedendo liberamente, quindi senza appuntamento, il lunedì pomeriggio presso il Consultorio familiare della Cittadella della salute di Viterbo (piano 0 Stanza 6).
La somministrazione farmacologica (RU486) viene effettuata presso il reparto di Ginecologia e ostetricia dell’ospedale viterbese con un percorso terapeutico della durata di 3 giorni.
L’IVG farmacologica prevede generalmente l’assunzione di due farmaci a distanza di 48 ore l’uno dall’altro per via orale, con una verifica finale della riuscita della procedura per via ecografica, la valutazione dell’entità delle perdite ematiche e, dopo un adeguato periodo di osservazione, la dimissione della donna. Al termine del percorso viene, inoltre, fornito un adeguato counseling sulla contraccezione.
Nei primi tre mesi dall’attivazione, su 75 procedure di interruzione di gravidanza effettuate nella Tuscia, 20 sono state le IVG mediche, il 30% del totale, senza nessuna complicanza.
La IVG medica – commenta Giorgio Nicolanti -, identifica almeno 3 aspetti positivi: la capacità di intercettare la richiesta in epoche molto precoci di gravidanza, l’assenza di effetti avversi o complicanze, la risposta molto positiva dell’utenza. L’aborto medico è considerato dall’Organizzazione mondiale della sanità un metodo idoneo e sicuro per interrompere le gravidanze, fino alla nona settimana, e può essere praticata entro il 49esimo giorno di gravidanza. Attualmente il protocollo di IVG farmacologico permette di offrire alle donne che afferiscono alle varie sedi territoriali e ospedaliere della Asl di Viterbo una valida alternativa al trattamento chirurgico. Tale nuova procedura, infine, in linea con il piano di riorganizzazione della sanità della Regione Lazio, riduce anche i costi per il Sistema sanitario nazionale e garantisce un approccio meno invasivo e più rispettoso”.