L’informazione locale ha aiutato a formare consapevolezza, contribuendo alla crescita dei territori, della loro classe dirigente, dell’economia, dei cittadini.
Stampa ed emittenti televisive e radiofoniche locali non sono esenti dalla profonda crisi che sta colpendo famiglie, lavoratori e imprese. Con la chiusura di attività ed esercizi commerciali, non sono pochi i contratti pubblicitari sospesi o disdetti. È quindi fondamentale che all’impegno assunto dal Governo nel Decreto Cura Italia di stanziare risorse aggiuntive rispetto a quelle previste attualmente dal Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione venga dato seguito al più presto e in maniera urgente.
Ebbene, la maggior parte della stampa e delle emittenti televisive e radiofoniche locali in questo periodo di profonda crisi economica da Covid-19 evidenziano un malessere relativo a quella che ormai è una realtà di abbandono consolidata da molto tempo da parte delle istituzioni.
E così, per quanto riguarda il Lazio, “pochi fortunati” riescono ancora oggi a raccogliere qualche contributo qua e là, mentre c’è chi ancora riesce a proseguire con le proprie forze aspettando il minimo accenno di un segnale di cambiamento.
A Viterbo a farla da padre è ovviamente il “compagno G” che detta termini e condizioni della comunicazione locale grazie al suo portale Tusciaweb (nella foto la visita di Zingaretti a Carlo Galeotti nella redazione – tratta da tusciaweb.it).
Non vogliamo dilungarci troppo. Non serve. Serve invece a voi lettori capire come vanno le cose sfogliando queste meravigliose determinazioni con i finanziamenti a goccia (troppa acqua fa male).