Regione Lazio – Zingaretti con le Fiamme Gialle, rimedia l’ennesima figura di m…

Lunedì scorso, il governatore annunciava «l’indagine epidemiologica più imponente d’Italia»  a reti unificate dal Comando Generale della Guardia di Finanza che poi ha rettificato: “Tutto annullato, al momento non ci sono i test bloccati in Dogana”

ROMA – Molti ancora non hanno capito che Nicola Zingaretti per la sua attività distruttiva è paragonabile al Covid-19.

Il virus non sappiamo se sia stato creato in laboratorio ma lui sì. Lui è da sempre a libro paga del partito comunista. Ha iniziato col PCI, transitato nell’Ulivo poi nella Margherita e successivamente Partito Democratico.

Un uomo dalle capacità politiche letali. Ciò che tocca distrugge ma, grazie alla sua grande capacità da “dama di compagnia” ha sempre goduto di straordinarie immunità. Anche giudiziarie.

Ieri in consiglio regionale se l’è presa con quelli che hanno dubitato della sua “infezione”. Ci mancherebbe altro. Lui è la prova vivente che ci sono esseri umani più forti e letali del coronavirus.

Senza rivangare il suo passato e le sue bravate (da Parnasi a Buzzi) ci limitiamo ad oggi. Dopo che gli uomini piazzati da lui hanno dissipato decine di milioni di euro per l’acquisto di mascherine è non aver cacciato nessuno, è di oggi l’ennesima, clamorosa, figura di merda.

A darne notizia Fabrizio Santori e la Guardia di Finanza.

Lunedì scorso il TG3 quasi in diretta e quasi tutti i giornali di regime, hanno dato risalto alla sua straordinaria, unica nel suo genere, iniziativa di prevenzione sanitaria.

“Partita nel Lazio l’indagine epidemiologica più imponente d’Italia”- dichiarava il presidente della Regione Nicola Zingaretti in visita presso il Comando Generale della Guardia di Finanza a Roma

Un medico, qualche infermiere e il suo strascico di lacchè hanno presenziato all’avvio dei test sierologici Covid-19.

Prevedevano di farne 300 mila, da effettuarsi sugli operatori sanitari in tutto il territorio regionale, compresi i medici di medicina generale, i pediatri e i farmacisti e gli ospiti e i dipendenti delle residenze per anziani.

Il Presidente è stato accolto dal Comandante Generale Generale C.A. Giuseppe Zafarana. Era presente anche l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato.

Nella sua testa, la volontà nobile di testare oltre 60 mila rappresentanti delle Forze dell’Ordine: alla Guardia di Finanza che inaugurava le procedure sarebbero seguiti i Carabinieri, la Polizia di Stato, i Vigili del Fuoco, l’Esecito -Strade Sicure, la Guardia Costiera, la Polizia Penitenziaria, la Locale e la Provinciale.

 

Niente. Anche questa volta qualcosa è andato storto. Le apparecchiature non ci sono: sono state bloccate alla Dogana.

Ovviamente lui e il suo ufficio stampa si sono guardati bene di informare ieri i consiglieri durante la seduta alla Pisana dove lo vedevano in carne e ossa dopo mesi e mesi di assenze giustificate.

La scelta della tipologia di indagine a cui sottoporre le diverse Forze dell’Ordine è stata effettuata da ciascun Corpo in base alle proprie esigenze organizzative. Con il consenso informato di tutti i soggetti coinvolti, i dati dovevano essere raccolti e archiviati al fine di valutare la circolazione dell’epidemia sul territorio della nostra regione. L’indagine doveva essere condotta da tutte le strutture del Servizio sanitario regionale coordinata e monitorata dall’Istituto Spallanzani con il supporto del SERESMI (Servizio regionale sorveglianza malattie infettive). L’indagine sarà svolta attraverso l’impiego delle apparecchiature POCT con prelievo di sangue capillare. In caso di rilevazione degli anticorpi di SARS-COV 2 si procederà al test molecolare, previa somministrazione del tampone.

La cortesia che Zingaretti faceva alle Fiamme Gialle, secondo i soliti maligni del popolo ignorante, sembrava fatta per ammorbidire le indagini che quest’ultime stanno svolgendo su di lui e sui suoi collaboratori per il caso “Ecotech” e le mascherine fantasma.

Invece, proprio loro, i finanzieri, hanno dovuto scrivere una lettera a firma generale Rosario Lorusso ed avvisare tutti i reparti che non ci sarebbe stato nessun “censimento” di massa.

La lettera è stata scritta la sera stessa di lunedì. Protocollata il 12 maggio e spedita a tutti i reparti

Scrive il comandante:

“La Regione Lazio ha informato che a causa di un imprevisto ritardo nello sdoganamento delle apparecchiature necessarie per l’equipaggiamento delle unità mobili, non sarà possibile avviare le attività nella data prevista del 13 maggio p.v..Considerati i non trascurabili, connessi incombenti organizzativi per tutti i Reparti del Corpo interessati, si è concordato di sospendere la programmazione in attesa di formale comunicazione dell’avvenuto apprestamento di quanto necessario da parte del suddetto Ente”. Tanto premesso, si fa riserva di far conoscere la data di effettivo avvio della somministrazione del test, non appena avuta conferma di quanto sub. 2, previa necessaria rimodulazione del calendario”.

Nota GDF indagine sierologica

 

“Dopo lo scandalo delle mascherine, ancora una prova di totale inefficienza da parte della Regione Lazio che ha tentato persino di nascondere il blocco alla Dogana dei kit sierologici”, dichiara Fabrizio Santori che aggiunge: “Il presidente Zingaretti e l’assessore alla Sanità D’Amato, devono spiegare come è possibile che ogni iniziativa si traduca in un bluff, dando costante prova di totale incapacità. Zingaretti deve chiudere la stagione della meritocrazia di partito e sulle competenze. Se proprio non riesce a scegliere le persone giuste per i posti chiave, faccia anche lui un passo indietro, liberando il Lazio dal governo degli amichetti di partito. Come primo atto spieghi il perché del blocco alla dogana dei kit sierologici, i nome del fornitore e il prezzo di acquisto. Non vorrei che questa iniziativa apra un nuovo capitolo delle inchieste sugli acquisti della Protezione Civile che finirà per travolgere la sua amministrazione. E’ solo una questione di tempo”.