Regione Lazio – Italia nostra: “La giunta rinnega se stessa e le proposte del MIBACT sul PTPR”

ROMA – Riceviamo e pubblichiamo:  Per 12 anni il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) adottato 150 metri attorno ai centri storici di tutti i Comuni del Lazio. Con deliberazione n. 5 del 2 agosto 2019 il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato il PTPR modificandone le Norme adottate nel 2007, riducendo a 100 metri la fascia di rispetto dei centri storici, consentendo così ’ z nelle aree ricadenti in quella fascia di 50 metri, non più vincolata.

Questo è solo uno dei casi di abbassamento dei livelli di tutela paesaggistica introdotto dal PTPR approvato ad agosto.

La pubblicazione del nuovo Piano era stata però subordinata al raggiungimento di un accordo con il MIBACT, che ha comportato la costituzione di un tavolo congiunto: al termine di 9 incontri che si sono susseguiti dai due enti relativi alle Norme ed alle tavole del PTPR approvato di cui il Ministero aveva chiesto la modifica.

E su sollecitazione del MIBACT, il 13 febbraio 2020 la Giunta Regionale ha approvato una Proposta di Deliberazione Consiliare (n. 42 del successivo 17 febbraio), in base alla quale la pubblicazione del PTPR approvato il 2 agosto 2019 avrebbe dovuto essere posticipata alla definitiva approvazione da parte del Consiglio Regionale, per recepire la sostituzione delle Norme Tecniche di Attuazione approvate ad agosto con quelle concordate a dicembre 2019, e il relativo adeguamento alle stesse delle Tavole del PTPR.

Invece la Regione ha unilateralmente pubblicato sul B.U.R.L. del 13 febbraio 2020 la deliberazione n. 5 del 2 agosto 2019 con le Norme e le Tavole bocciate dal “documento di condivisione”, ed una settimana dopo ha emanato una Direttiva a tutti i Comuni del Lazio per comunicare che “la DISCIPLINA applicabile alle istanze presentate dal 14 febbraio in poi sarà costituita unicamente dalle previsioni del PTPR pubblicato”: per “istanze” leggasi soprattutto progetti edilizi.

L’inopportuna pubblicazione del PTPR approvato ad agosto e la successiva Direttiva ha provocato il ricorso alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzione da parte del Governo, che ha chiesto anche l’approvazione del PTPR.