Civitavecchia Porto – Guardie giurate in cassa integrazione (ma non tutte) e non solo…

C’è chi ha iniziato la rotazione e chi invece continua a fare ore di straordinario. Qualcosa non quadra. A breve notizie sul Port Hospital e sulle ambizioni di Signorile

CIVITAVECCHIA – Nel caos del Porto di Civitavecchia, tra un presidente come Di Majo che pensa ad incassare immeritatamente premi, la segretaria generale in attesa di patteggiare una pena per peculato spicca l’anarchia nella società in house PAS (Port Authority Security).

Ormai il suo amministratore unico è dimissionario da mesi così come tutti i membri del collegio dei revisori dei sindaci.

In questo momento dove la società è terra di nessuno qualcuno prende delle decisioni, probabilmente in buona fede, ma le prende sbagliate.

Iniziamo col dire che qualcuno ha cambiato, d’imperio, anche il piano di sicurezza all’interno del Porto. Il comandante della Capitaneria di Porto, Leone, dovrebbe spiegare come mai la banchina 16 è sprovvista di controlli. Oppure perché qualche giorno fa i suoi uomini sono rimasti bloccati per diverso tempo perché i cancelli erano chiusi. Sembrerebbe che la pattuglia della PAS in servizio notturno non potesse spostarsi dal luogo in cui si trovava.

Detto questo, come giustamente segnalato anche dal consigliere regionale del M5S Devid Porrello che ritiene ingiusto che i lavoratori debbano sottostare alle decisione dell’Autorità Portuale e della Port Autority Security (PAS) di metterli in cassa integrazione, mentre i dirigenti aggiungono benefit ai loro già sostanziosi emolumenti.

Non è tutto però. Infatti, contrariamente a quanto prevede la legge, qualcuno degli agenti continua a fare l’orario normale di lavoro. Anzi, riesce a portarsi a casa pure qualche ora di straordinario.

E’ possibile mai che in regime di CIg vengano pagati gli straordinari?

Chi deve vigilare?

Chi deve avvisare i sindacati (semmai una volta stessero dalla parte dei lavoratori non sarebbe male) di queste violazioni in atto e perché loro, i sindacati, continuano a tacere?

In attesa di risposte che probabilmente non arriveranno mai, anticipiamo i nostri lettori che tra qualche giorno ci occuperemo del PORT HOSPITAL, di Jacopo SIgnorile e la sua ambizione di prendere prima il posto della Macii e a breve (novembre) quello del presidente Di Majo.

 

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