Giornata campale tra iniziative folli della consigliera in quota comunista e il prete (Iarlori) alle prese con pareri “salva Crisostomi”
CIVITAVECCHIA – Dentro CSP (Civitavecchia Servizi Pubblici) regna il caos, l’anarchia, dove la politica non riesce a mettere ordine e far rispettare mission e regole.
Dallo strapagato dirigente Paolo Iarlori (detto “er prete”) che sta facendo di tutto per rispettare gli impegni presi (al limite del traffico di influenze) non professionalmente ma politicamente, per salvare il furbetto truffatore del cartellino Crisostomi alla ormai fuori controllo consigliera del cda Valentina Sanfelice di Bagnoli.
Quest’ultima, ormai vero e proprio fenomeno da baraccone, ha portato il caos all’interno della società in house.
Questo personaggio venuto da Napoli, comunista di provata fede pur non avendone titolarità, organizza turni d lavoro, incontri con le organizzazioni sindacali, da disposizione ai dipendenti anche per acquisti, segua la loro attività e per questo dispone di una auto di servizio, e prenda iniziative. Quello che poi è accaduto ieri ha davvero dell’incredibile.
Ormai in preda al delirio di onnipotenza, Valentina Sanfelice di Bagnoli si è presentata a piazza Mercato e ha iniziato a dare indicazioni ai mercatali su come dividere i rifiuti e selezionarli per la raccolta.
Con un fare fuori luogo e con toni arroganti ha finito presto il suo giro “istruttivo”. Già perché, dopo pochi minuti è scappiato il caos. Spintoni, urla, svenimenti, un parapiglia da ricordare le più bieche risse da stadio.
Un finimondo. Solo l’intervento della forze di polizia ha permesso il ritorno alla calma. Una situazione alla quale qualcuno, adesso, deve assolutamente porre rimedio.
Questa consigliera, ormai limpido esempio di direttore generale fuori controllo, deve essere rimessa al proprio posto se non allontanata.
Se nel cda non ridono a livello dirigenziale non stanno meglio. Già perché ormai il direttore del personale, Paolo Iarlori, essendo responsabile di un circolo Fratelli d’Italia, non riesce più a tutelare gli interessi dell’ente “incartandosi” sul caso Crisostomi.
Pur di non licenziarlo, per un impegno preso con politici di lungo corso (siamo stati testimoni di una telefonata), ha fatto fare diversi pareri tutti utili a salvaguardare un posto di lavoro nonostante la prova provata della truffa perpetrata a danno di CSP.
Soldi pubblici, di una società con capitale 100% pubblico, erogati ad un furbetto del cartellino che timbrava e se ne andava in giro per i fatti propri in barba alla Legge Madìa.
Un dirigente come Paolo Iarlori, che non va al lavoro prima delle 10,30 (forse dice messa e benedice i lavoratori tutte le mattine uno ad uno) che prende uno stipendio decisamente superiore alla media nazionale. Che confonde il suo ruolo politico con quello professionale. Per non parlare poi delle ingerenze esterne di chi fa pressioni per un motivo o per l’altro. Si va dalla riassunzione di gente cacciata al provilegiare interventi in una zona piuttosto che nell’altra.
Insomma caos e anarchia. E’ ora di metterci una pezza. Una turnazione dei dirigenti e l’allontamento immediato della Sanfelice Di Bagnoli da parte di chi l’ha voluta e pretesa nel consiglio d’amministrazione